RMO_239_OTTOBRE_2021

31 rmo ottobre 2021 quindi essere corredato dal progetto di sviluppo con indica- zione delle competenze che si intende sviluppare, così come dei percorsi formativi che rispondono al bisogno di compe- tenze presente nell’organizzazione. Vanno altresì indicati il numero dei lavoratori impattati, la durata dei percorsi e la progettazione di un sistema di assessment delle compe- tenze. L’impresa deve infatti essere in grado di appurare che al termine del progetto il gap iniziale sia stato colmato. Fondi paritetici interprofessionali. I Fondi interprofes- sionali sono un’opportunità per la formazione finanziata ancora oggi non utilizzata in forma completa dalle aziende, soprattutto dalle più piccole. I Fondi interprofessionali sono organismi di natura associativa che nascono nel 2003, pre- visti dalla legge 388 del 2000. Questa prevede in sostanza, laddove le aziende siano aderenti, di poter destinare una parte dei contributi che le imprese comunque versano all’Inps a un fondo che finanzia la formazione dei dipen- denti. Per aderire ai Fondi interprofessionali non è quindi richiesto il versamento di alcuna quota, e aderendo a un fondo è possibile destinare lo 0,30% dei contributi che già vengono versati all’Inps per finanziare la formazione dei la- voratori. I due Fondi più importanti, per numero di lavora- tori rappresentati e di imprese aderenti, sono Fondimpresa e Fondirigenti. In entrambi i casi tra i soci figura Confindu- stria, insieme a Cgil, Cisl e UIL per Fondimpresa e Federma- nager per Fondirigenti. Fondimpresa permette di finanziare interventi formativi per i dipendenti delle società aderenti con due modalità: il Conto Formazione (80% delle risorse 0,30%) e il Conto Sistema (prioritariamente dedicato alle PMI). Fondirigenti prevede due canali di finanziamento, il Conto Formazione, che si avvale del 70% delle risorse 0,30%, e gli Avvisi che nel corso dell’anno vengono presen- tati definendo volta per volta le condizioni di partecipa- zione e i massimali di finanziamento concessi, che variano a seconda dell’Avviso da 10.000 a 15.000 euro per azienda. Gli Avvisi di Fondirigenti prevedono in particolare una proce- dura selettiva, a differenza del Conto Formazione, al fine di tecnologie ma anche di comprendere la portata del cam- biamento. Tra Fondi interprofessionali, Fondo nuove com- petenze e credito d’imposta, molti sono quindi gli strumenti a disposizione delle imprese per finanziare i loro percorsi di formazione e aggiornamento delle competenze, ammortiz- zandone i costi. Fondo nuove competenze. Tra gli strumenti a supporto della formazione per le imprese, il Fondo nuove compe- tenze (FNC) è il grande protagonista del post-emergenza. Si tratta di un fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo, nato per contrastare gli effetti economici dell’e- pidemia da Covid-19. Il FNC è gestito da Anpal e consente alle aziende di qualunque settore e dimensione di formare e riqualificare i propri dipendenti modificando temporane- amente il loro orario di lavoro. Oggetto del finanziamento è proprio il costo delle ore di lavoro che vengono dedicate allo svolgimento di attività formative per il miglioramento delle competenze del personale dipendente. La prima sca- denza di novembre 2020 è stata prorogata alla fine di giu- gno 2021 lo scorso gennaio, ma per il triennio 2022-2024 al fondo saranno destinate risorse aggiuntive per un miliardo di euro in arrivo dal Recovery Fund, in particolare dal pro- gramma React-EU. Il decreto Rilancio aveva messo a dispo- sizione del Fondo per il periodo 2020-2021 un tesoretto di 730 milioni di euro. Le attività del fondo ad aprile 2021 avevano coinvolto oltre 153 mila lavoratori in percorsi di formazione, con un totale di 14,4 milioni di ore autorizzate. Pochi sono i vincoli previsti dallo strumento, a partire dal numero massimo di 250 ore che possono essere destinate a percorsi di sviluppo per lavoratore. Un secondo vincolo è il tempo di realizzazione, in quanto i percorsi formativi devono essere realizzati entro 90 giorni dall’avvenuta ap- provazione da parte di Anpal. Infine, il dispositivo non è compatibile con provvedimenti di sospensione dall’attività lavorativa. Per poter accedere al FNC, le aziende devono re- digere un piano formativo e condividerlo con le parti sociali che rappresentano i lavoratori. L’accordo sindacale dovrà

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