RMO_239_OTTOBRE_2021
26 rmo ottobre 2021 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro… Sono le prime parole dell’articolo 1 della nostra Costituzione. Nei primi tre mesi di quest’anno si è arrivati a 185 vittime sul lavoro. Questi numeri indicano che il Paese deve fare ancora molta strada sul fronte della sicurezza di Gabriele Peloso Sicurezza sul lavoro: ancora molta strada da fare L o scorso primo maggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato a Roma, nel piazzale antistante la direzione generale dell’Inail, alla cerimonia in memoria delle vittime del lavoro. Dopo la cerimonia all’Inail, Mattarella è intervenuto alla celebrazione della Festa del La- voro nel Salone dei Corazzieri del Quirinale. “Il diritto al la- voro – ha detto il presidente della Repubblica – è diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono ancora troppe le morti a causa di norme eluse e violate. Non è tollerabile”. I fatti di cronaca dei mesi scorsi fotografano una situazione grave. La morte di Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni coinvolta nell’incidente nel macchinario su cui lavorava, ha fatto luce sul dramma delle morti sul lavoro in Italia. A Luana si aggiunge l’operaio Cristian Martinelli, schiacciato da un tornio; Mauri- zio Gritti schiacciato da una lastra di cemento in un cantiere; Andrea Recchia, travolto da 14 quintali di mangime; Laila El Harim dilaniata da una fustellatrice, lo scorso agosto. Nel 2020 l’Ispettorato nazionale del lavoro ha controllato la tutela della salute e sicurezza in 10.069 aziende: 8.068 sono risultate irre- golari, il 79,3%, non a norma otto su dieci. INCHIESTA
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