RMO_239_OTTOBRE_2021

22 rmo ottobre 2021 Verind fa parte, ha dato vita alla Smart Factory sviluppando un catalogo di prodotti digitali (riuniti sotto il nome DXQ) grazie alla combinazione dei processi IT e quelli dell’inge- gneria meccanica/meccatronica. Ma non per tutte le realtà e per tutti i clienti il rapporto virtuale è soddisfacente. Ci sono aziende che, avendo fatto il pieno di investimenti in Europa non ha avuto grossi problemi di personale sui cantieri per i collaudi, se non adattare gli spazi alle norme anti Covid. Qualche problema lo si è avuto con l’America proprio per le difficoltà sui permessi a viaggiare dall’Europa. Meeting in presenza creano opportunità. Sembrerebbe tutto a posto, dal punto di vista economico, ma a livello com- merciale? Non tanto. Daryush Arabnia, CEO e presidente di GeicoTaikisha, solleva il problema della mancanza dei rap- porti interpersonali come forieri di idee e di nuovo business, pur non disdegnando le videochiamate ma solo per aspetti specifici. “Le videochiamate sono utili quando si deve ragio- nare su un’agenda chiara e definita, ma quando ci si deve conoscere o capire le problematiche dei clienti, è dai meeting informali che scaturiscono le opportunità”. Ecco giungere in aiuto soluzioni particolari. “Il punto chiave è stato avere squadre locali, sviluppate negli anni, con cui abbiamo già col- laudati protocolli di comunicazione. E l’uso di strumenti quali we chat, whatsapp, teams, che ci hanno consentito di gui- dare in remoto le azioni più delicate”, spiega Francesco Goi. Stessa cosa per i collaudi interni da parte di OMSG (Officine Meccaniche San Giorgio) che, attraverso questa piattaforma, ha mostrato macchinari in funzione e ciò che accadeva in fase di collaudo. Un occhio all’ambiente e uno al portafoglio. Gli im- pianti di verniciatura sono estremamente energivori. Si pensi solo che, secondo uno studio GeicoTaikisha del 2005, in media questi impianti consumavano attorno ai 2.000 kW per scocca prodotta portando a cifre a sei o più zeri le bol- lette, oltre a incidere, non poco, sull’ambiente. La tendenza è di ricalibrare questi consumi e molte imprese si sono date da fare in questo senso. La GeicoTaikisha è ora in grado di consumare 270 KW per scocca prodotta, grazie a un’inizia- tiva che si prefiggesse l’obiettivo di proporre un impianto potenzialmente autosufficiente a livello energetico. La stessa OMSG, attraverso Enzo Dell’Orto, CEO della società, fa sa- pere di aver installato un impianto da 200 kW e di spingere sul concetto di green “studiando misure idonee a rendere gli impianti più efficienti e meno energivori. L’applicazione di motori elettrici sempre più performanti, inverter sui motori, sensoristica, ci permette di gestire al meglio l’impianto e di evitare un utilizzo improprio e spreco di energia”, afferma. Alcune aziende cominciano a dare maggior rilevanza all’a- spetto consumi valutando, in fase di negoziazione, non solo il costo del macchinario ma il valore complessivo degli oneri Un impianto Tecnofirma in funzione e un esempio di lavorazione di verniciatura in Tecnofirma. INCHIESTA

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