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39 rmo settembre 2021 Produzione di chip in AI Bosch ha aperto a Dresda la sua prima fabbrica AIoT per la produ- zione di chip completamente connessa, basata sui dati e auto otti- mizzante. La fabbrica smart per produrre wafer impiega macchine a elevata automazione e connesse, e processi integrati combinati con metodi di intelligenza artificiale. Qui Bosch ha investito circa un miliardo di euro, il più grande investimento singolo nei 130 anni di storia della compagnia. L’inizio della produzione è avve- nuto già a luglio 2021, con sei mesi di anticipo sulle previsioni, e i semiconduttori realizzati qui saranno installati negli elettroutensili Bosch. Per i clienti automotive, la produzione inizierà a settembre, anticipando i programmi di tre mesi. Poter sviluppare e produrre in autonomia la tecnologia dei semiconduttori sarà fondamentale per l’azienda: questi infatti contribuiranno allo sviluppo futuro di set- tori come i trasporti, la produzione, l’energia pulita e l’assistenza sanitaria, ambiti di eccellenza per l’Europa, contribuendo a raffor- zarne la competitività. Sono già 250 le persone che già lavorano nei 72.000 mq della fabbrica, con previsione di arrivare a 700 a opere di costruzione completate. Beni strumentali in ripartenza Secondo i dati Federmacchine, il fatturato dell’industria ita- liana dei beni strumentali nel 2020 è sceso a 41 miliardi di euro, -14% rispetto al 2019. Un risultato comunque superiore alle aspettative delle aziende, che ad aprile 2020 stimavano un calo di fatturato al -27%. Sul risultato complessivo hanno pesato la riduzione dell’export, sceso a 28 miliardi (-14% sul 2019) e il calo delle consegne dei costruttori sul mercato interno, sceso a 14 miliardi con un -15%. Diminuzione invece del -18% nel consumo, che ha sfiorato i 21 miliardi di euro, mentre è rima- sto invariato il numero di imprese e occupati. Resta alto anche l’apporto del settore all’economia del Paese, pari al 2,5% del PIL (in calo solo di un paio di decimali sul 2019). I dati di gennaio- marzo 2021 confermano infine il miglioramento, con export di macchinari italiani a +6,8% e importazioni italiane salite del 6,7%. Le previsioni formulate dalle singole associazioni facenti capo a Federmacchine per il 2021 indicano quindi un +11,1% per fatturato, +11,8% nell’export, +9,7% nel consumo, conse- gne interne e import entrambi a +9,7%. Con un recupero totale che avverrà presumibilmente nel 2022.
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