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26 rmo settembre 2021 INCHIESTA fenomeno ancora piuttosto circoscritto a determinate ca- tegorie di aziende. Rispetto alle due rilevazioni precedenti (2005 e 2014), in que- sta analisi cresce nettamente la quota di macchine utensili con un’età superiore ai 20 anni, risultata pari al 48% del to- tale installato contro il 27% della rilevazione del 2014. Cresce però anche la quota di macchine recenti (con età inferiore ai 5 anni) risultate il 16,1% del totale, contro il 13,1% della rileva- zione precedente. Questa quota è riconducibile a investimenti in macchine digitalizzate e interconnesse e documenta quindi l’avvio della transizione 4.0, sostenuto certamente dagli in- centivi resi disponibili dalle autorità di Governo. Sono le macchine tradizionali (asportazione e deformazione) ad avere l’età più avanzata, pari a 14 anni e nove mesi e a 14 anni e 7 mesi, dunque superiore alla media del parco. Rela- tivamente più giovani sono i robot e le macchine lavoranti con tecnologie non convenzionali (laser, plasma, waterjet, Additive Manufacturing) che presentano un’età media pari a 12 anni e 5 mesi. Trasformazione delle diverse tecnologie. Negli ultimi vent’anni si è assistito ad una progressiva trasformazione del parco macchine installato nelle imprese italiane, con la riduzione degli acquisti di nuove macchine con tecnologie tradizionali in favore di quelle con tecnologie di ultima ge- nerazione. In particolare, nel 1999, l’83% delle macchine utensili presenti nelle fabbriche era rappresentato da mac- chine utensili a asportazione e deformazione. Nel 2019, que- sta quota scende al 73%, in favore di quella delle tecnologie innovative (in particolare robot e tecnologie non convenzio- nali) che rappresentano il restante 27%. Osservando, per ciascuna tipologia di macchina il dettaglio delle nuove installazioni, relativo all’ultimo quinquennio (2015-2019), emerge che: le macchine utensili tradizionali (sia ad asportazione che a deformazione) con età non supe- riore a 5 anni rappresentano appena il 15% del totale delle macchine tradizionali installate nelle fabbriche; le macchine utensili a tecnologie non convenzionali di recente instal- lazione rappresentano oltre il 20% del totale installato; i robot con età non superiore a 5 anni rappresentano circa il 30% del totale presente nelle fabbriche. Il livello tecnologico del parco macchine rilevato, in prima istanza, dall’incidenza di macchine a controllo numerico sul totale del parco installato risulta decisamente soddisfacente perché riguarda il 54% delle tecnologie presenti nelle fabbri- che. Nel 2014, anno della precedente rilevazione, la quota di macchine a controllo numerico era risultata pari a solo il 32% del totale. Pur immaginando vi sia stato un incremento tra questa e la precedente rilevazione (come dimostrano i dati complessivi della ricerca), occorre considerare che probabil- mente la quota di tecnologie con controllo numerico sia stata allora sottostimata, a causa della difficoltà di tracciamento della presenza di CNC in particolare sulle macchine a defor- mazione che, in occasione di questa edizione dello studio, è stato invece possibile effettuare in modo più puntuale. Cresce il grado di automazione/integrazione degli impianti pro- duttivi: l’incremento riguarda tutti e tre i livelli di automazione

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