RMO_238
25 rmo settembre 2021 Distribuzione numerica delle macchine. Sono 371.664 le macchine utensili installate nelle imprese censite dall’inda- gine, in crescita del 21,6% rispetto al 2014 (anno della prece- dente rilevazione) quando erano oltre 305.520 le macchine presenti. La crescita risulta notevole nonostante il settore metalmeccanico registri da tempo un progressivo ridimen- sionamento nel numero di fabbriche, che sono tornate ad investire in nuove macchine invertendo il trend che aveva caratterizzato il periodo della precedente rilevazione, pro- fondamente segnato dalla crisi. L’acquisizione di nuove mac- chine non è coincisa con una massiccia dismissione dei vecchi sistemi; per questo motivo vi è stato un ampliamento del parco macchine e solo una parziale sostituzione di sistemi produttivi già installati. L’età media del parco macchine installato nelle fabbriche del Paese è risultata pari a 14 anni e 5 mesi, in crescita di 1 anno e 9 mesi rispetto alla precedente rilevazione quando il dato era risultato già poco brillante. Si tratta dell’età più alta mai registrata dal 1975. Questo dato dimostra che l’industria italiana non riesce ad abbassare l’età media del suo parco macchine. È ancora ampia la platea di imprese che non ha fatto investimenti nonostante gli incentivi 4.0: per queste aziende si può ipotizzare che, costrette a mantenere in servizio macchine vetuste, anche per lavo- razioni strategiche, si sia investito in interventi di retrofit- ting. Inoltre, vi è una volontà delle imprese di mantenere in funzione, per certi tipi di lavorazioni (marginali e non strategiche) macchinari datati che svolgono comunque alla loro funzione. Infine, la sostituzione dei macchinari è un N egli ultimi cinque anni il parco macchine utensili e si- stemi di produzione presente nelle aziende italiane ha incrementato l’età media a 14 anni e 5 mesi, pari a 1 anno e 9 mesi in più rispetto alla rilevazione precedente. Il dato è determinato dalla ancora ampia presenza all’interno degli stabilimenti di macchine vetuste, risultate pari a circa la metà del parco installato. Il livello tecnologico del parco macchine è però decisamente cresciuto grazie ai nuovi in- vestimenti effettuati nell’ultimo periodo, investimenti che riguardano tecnologie dotate di più alti livelli di automa- zione e integrazione, certamente stimolati dalle misure di incentivo 4.0. Questo è il quadro che emerge dalla ricerca ‘Il Parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana’, ideata da Ucimu in collaborazione con Fondazione Ucimu, realizzata con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Co- operazione Internazionale, di ICE Agenzia e di Unioncamere. L’indagine, prima effettuata con cadenza decennale e giunta alla sesta edizione, arriva ad appena cinque anni dalla prece- dente con l’obiettivo di misurare i primi effetti della politica industriale 4.0 adottata dal Paese. Condotto su un campione rappresentativo di oltre 2.000 imprese (con più di 20 addetti), lo studio fornisce il quadro su: numerosità, età media, grado di automazione/integrazione, composizione e distribuzione (per settore, dimensione di impresa, aree territoriali) del parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria del Paese, al 31 dicembre 2019. Le unità produttive censite sono pari al 15% dell’universo delle imprese del settore; esse danno occupazione al 17% degli addetti impiegati.
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