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23 rmo settembre 2021 intelligenza artificiale possa fare la differenza. Filippis ha mo- strato due robot affiancati compiere la medesima operazione: il robot dotato di intelligenza artificiale ha appreso più rapi- damente e velocemente il lavoro da svolgere rispetto all’altro robot. Sempre il manager di Mitsubishi Electric ha presentato un progetto in collaborazione con Sap che, attraverso il cloud, permette agli operatori di una casa automobilistica di ridurre gli errori umani e gestire la manutenzione predittiva attraverso un robot digital twin. Dal canto suo, Brembo ha presentato uno degli ultimi lavori fatti attraverso l’uso di robot per l’asservi- mento macchine a controllo numerico e un progetto brevettato che ha coinvolto un impianto di verniciatura a polvere attra- verso l’utilizzo di 22 robot che sapevano dove verniciare e dove evitare grazie a mascherine coprenti. Il cobot è un utensile anche per le PMI. Chi ha detto che i robot sono solo appannaggio delle medio-grandi imprese? Universal Robots realizza cobot di piccola taglia con target PMI. “L’80% della nostra clientela è rappresentata da piccole e medie imprese – spiega Alessio Cocchi, country manager Italia di Universal Robots – abbiamo circa 65 brevetti e nella nostra casistica trattasi di cobot antropomorfi con giunti mo- dulari facilmente sostituibili. I nostri robot collaborativi si ba- sano sul controllo delle dinamiche gestendo una ripetitività simile a quella dei robot tradizionali. Ci basiamo su robot che percepiscono il tatto e, per questo, abbiamo implementato un sensore che consente alle macchine posizionamenti adat- tivi come, ad esempio, la ricerca di un foro non immediata- mente visibile”. La particolarità di un robot collaborativo sta sia nel suo peso sia nella facilità di utilizzo. Per questo mo- tivo Cocchi spiega che questi strumenti operano attraverso l’interazione tra un tablet di programmazione e un software semplificato e sono rilocabili in più punti produttivi grazie alla leggerezza, alla facilità di trasporto e all’adattabilità. In sostanza, il cobot diventa un utensile ma attenzione alla si- curezza. Prendendo comandi da un tablet con un software è facilissimo che questi strumenti possono subire attacchi da hacker malintenzionati a mettere ko l’azienda in cui il robot sta o deve operare. Ecco perché è sempre consigliabile alle aziende che sono in procinto di effettuare una lavorazione di effettuare sempre un’analisi del rischio. Come la mettiamo con la subfornitura? Come valutare il rapporto costi e ROI (ritorno sugli investimenti), in am- bito robotica collaborativa, per le aziende di subfornitura? Al giorno d’oggi non vale più il concetto di misurare que- sto rapporto in base a quando si sostituisce il robot perché le aziende moderne sono automatizzate. A rigore di Pellero e Filippis l’automatizzazione è strettamente necessaria ai fini della competitività. Il product manager robot & export mar- keting coordinator Mitsubishi Electric Europe aggiunge che il ritorno sugli investimenti impatta anche sulla formazione: “Automatizzare è un processo naturale non solo in funzione degli investimenti ma anche sui costi dei robot, oggi meno costosi di qualche anno fa, ma sui quali incide molto di più il costo della formazione”. Cocchi punta l’attenzione sul ROI e sulla flessibilità di utilizzo dei cobot prodotti da Universal Robots a seconda del settore industriale a cui ci si riferisce. Le foto sono prese da 123rf.com @stefano_belviol
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