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22 rmo settembre 2021 INCHIESTA a un AGV che, a detta del manager di Mitsubishi Electric, “sta prendendo piede nelle fabbriche aprendo altre strade alla robotica nell’industria”. Se tra i produttori c’è concordia sulle evoluzioni dell’incontro tra industria e tecnologia c’è anche chi ha sollevato un problema che è ‘sulla bocca di tutti’ ma fatica ancora trovare una soluzione: quello della logistica applicata ai trasporti. A livello mondo il cosiddetto climate change è all’ordine del giorno degli organi europei e mondiali ma nello specifico di ogni azienda non sembra ancora essere entrata l’equazione che vedrebbe: migliore sistemazione di colli sui track, minore incidenza sui costi di trasporto e minore incidenza di inquinamento. Sergio Bar- barino, vice chairperson Alice - R&D research fellow Procter & Gamble Brussels Innovation Center, snocciola qualche dato e propone soluzioni finalizzate all’innovazione logi- stica europea. “È risaputo che a fronte di un volume o peso medio dei colli movimentati sempre più basso corrisponda una domanda di trasporto quasi triplicata”, afferma. Si tratta di una tendenza suicida ai danni dell’ambiente che incide sui costi di trasporto sopportati dalle aziende se si considera che, a oggi, “il fattore di carico medio di un ca- mion pieno si aggira tra il 40/50% del suo potenziale”, com- menta Barbarino. Quale può essere la via per risolvere? Un riordino della produzione industriale riappropriandosi della fabbricazione vicina ai luoghi di consumo, armonizzazione dei trasporti, miglioramento dell’utilizzo degli asset logi- stici e implementazione di mezzi di trasporto più ecologici. Barbarino pensa che questa possa essere la rivoluzione, dal punto di vista logistico, che segna ufficialmente l’ingresso nell’economia circolare e vi possa essere un concreto aiuto dal fronte della robotica. Dalla mass production alla mass customization. Insomma, tra automazione e intelligenza artificiale si sta andando verso una nuova forma di robotica. Il nuovo paradigma 4.0 ha spo- stato l’attività delle aziende da un’ottica di mass production a una di mass customization dove il cliente è sempre più esi- gente e vuole partecipare anche agli studi di fattibilità con i produttori. Brembo lavora da sempre nell’ambito della mass customization dato che non ha prodotti a scaffale ma li rea- lizza in base alle esigenze dei clienti. “Tutte le tecniche abili- tanti per la smart manufacturing ci portano a massimizzare la flessibilità. Brembo – spiega Claudio Locatelli, system machi- ning & assembly operations, automation and special projects manager di Brembo – realizza un numero elevato di prodotti ma in basse quantità che, per ovvi motivi di flessibilità, hanno un prezzo superiore”. Brembo lavora a stretto contatto con i clienti fin dal principio del progetto: dal disegno fino alla vera e propria realizzazione. Parole chiave sono quindi la flessibilità che fa rima con semplicità di utilizzo dei robot che producono i prodotti. Ma non finisce qui. Locatelli ha svelato che la so- cietà “sta testando robot collaborativi affiancandoli all’essere umano, sperimentandone la collaborazione al fine di risolvere problematiche particolari come, per esempio, lavorazioni in punti particolarmente difficili o posizioni critiche”. Robot collaborativi per tutti i gusti. Certo è che la strada dei robot collaborativi sembra spianata. Considerando le ri- chieste del mercato, così come sono state presentate durante la tavola rotonda, ce n’è davvero per tutti i gusti: robot per le grandi, per le medie e per le piccole imprese. Durante la tavola rotonda molti sono stati gli esempi in questo senso che, in alcuni casi, hanno dimostrato come l’accoppiata robot e
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