RMO_238
100 rmo settembre 2021 DAL MONDO DELLA FINITURA Il 30 giugno scorso Ucif ha organizzato un evento (all’interno del format We Talk) per parlare del tema degli incentivi all’innovazione per le aziende italiane, argomento di cui si parla spesso ma re- stando sempre ‘in superfice’. L’occasione è stata invece ghiotta per affrontare nel dettaglio tutto ciò che è previsto come forma di sostegno alle imprese che inten- dono innovare, da tutti i punti di vista. Relatore di spicco Alessandro Maggioni, direttore relazioni istituzionali Anima Confindustria e direttamente coinvolto nello sviluppo delle politiche industriali. L’evento ha rappresentato un excursus a partire dal piano Industria 4.0, avviato nel 2017 dall’allora ministro Calenda e che poi è divenuto Impresa 4.0 e oggi Transi- zione 4.0. Un cambiamento non solo di terminologia perché anche gli strumenti di supporto per le aziende sono cambiati: mentre in passato il protagonista era l’i- perammortamento (applicato ai 4 diversi pilastri, - incentivi ed investimenti alle aziende, competenze, infrastrutture abi- litanti, strumenti pubblici di supporto), ora lo strumento principe è il credito di imposta. Inoltre, si è voluto conferire una connotazione diversa al piano, non più legato all’innovazione specifica per la fabbrica o comunque alla mera produ- zione, ma un vero processo transizionale in tecnologie e in processi. Ma alla base c’è un progetto che ha funzionato per- ché è stato pensato sulle caratteristiche della nostra industria e del nostro tessuto produttivo che è essenzialmente basato sulle PMI e sulle imprese familiari. Oltre alla novità del credito di imposta, che fissa delle percentuali differenti in funzione degli importi degli investimenti ma anche della natura dei beni stessi, c’è anche un nuovo periodo di riferimento del piano industriale: mentre in passato si par- lava di un piano praticamente annuale, la Transizione 4.0 traghetta fino alla fine del 2022, permettendo alle aziende di avere un orizzonte temporale ben più lungo per poter pianificare i propri investimenti in in- novazione. Per quanto riguarda il requisito dell’interconnessione si fa ancora esplicito riferimento a quanto definito dal primo piano Industria 4.0, così come quanto fu sancito in merito alla perizia asseverata ovvero all’attestato di conformità, però nel corso degli ultimi anni si è appresso molto dall’esperienza operativa del piano e si sono apportare modifiche ancora più stimolanti per il tessuto imprenditoriale. Innanzitutto l’elevata attenzione, sempre con un forte credito di imposta, agli inve- stimenti in ricerca e sviluppo, già in vigore in passato ma legata alle aziende che inve- stivano con continuità su questo ambito; oggi invece l’incentivo è puramente volu- metrico. Inoltre, c’è la parte relativa alla co- struzione delle competenze digitali, perché se è vero che le aziende hanno investito nell’acquisto di beni innovativi (materiali e immateriali) è anche vero che è neces- sario disporre di personale preparato per sfruttare tali potenzialità. E quindi anche la costruzione di know how digitale diventa strategicamente importante, tanto da rien- trare in questa forma di incentivi. Per ultimo Alessandro Maggioni ha anche dedicato ampio spazio al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (di cui il piano Tran- sizione 4.0 ne è parte), alla sua struttura- zione in 6 missioni, ciascuna composta da componenti specifiche che rappresentano aree di investimento. È stato evidenziato come la digitalizzazione e la transizione ecologica rappresentino la maggior parte delle risorse stanziate per il PNRR. Veramente ricca la parte di domande e risposte avuta al termine della presenta- zione grazie anche ai 24 referenti azien- dali che hanno partecipato all’evento We Talk di Ucif. Gli incentivi all’innovazione per le aziende
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz