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32 rmo giugno/luglio 2021 Dopo anni di crescita impetuosa, lo scorso anno la robotica industriale anche in Italia ha subito una battuta di arresto. In controtendenza la robotica di servizio che continua a crescere. Secondo l’analisi, presentata da Siri ed elaborata dal Centro Studi di Ucimu, quest’anno il trend della robotica industriale riprenderà a salire. Due le sfide all’orizzonte: investire nella formazione di competenze e regolamentare l’utilizzo del controllo con l’Intelligenza Artificiale di Luca Rossi Formazione e AI: sfide della robotica INCHIESTA A nche un settore come quello della robotica, che negli ultimi anni si era caratterizzato per una costante crescita, ha subito lo scorso anno gli effetti dell’emergenza pandemica. In Italia, la robotica nel 2020 ha visto il segno negativo davanti a tutti i suoi parametri, se raffrontati all’anno precedente. Nel 2020, infatti, nel nostro Paese sono stati prodotti 2.082 robot con un calo del 20,1% rispetto al 2019, di questi il 52,4% sono stati venduti all’estero. Il consumo di robot ha registrato complessivamente un calo del 14,2% rispetto al 2019. L’87,3%della domanda è stata soddisfatta dai costruttori stranieri, che hanno visto calare le loro vendite del 14,7%. L’export di robot prodotti in Italia è calato del 27,3%. Il quadro, che emerge dall’analisi presentata da Siri (associazione italiana di robotica e automazione) ed elaborata dal Centro Studi Ucimu (associazione dei co- struttori italiani di macchine utensili), indica per la fine del 2021 un aumento dei robot installati in Italia del 21,5%, passando dai 7.782 robot dello scorso anno ai previsti 9.455 di quest’anno. Alla manipolazione il ruolo da protagonista. En- trando più nel dettaglio dei dati relativi allo scorso

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