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73 rmo maggio 2021 perché il cliente di Sandvik Coromant ha voluto esplorare la potenziale eliminazione dell’intero pro- cesso. Un fornitore in grado di produrre un foro già perfettamente dimensionato, senza alcun processo secondario, si trova in una posizione commerciale sufficientemente solida da ridurre notevolmente il costo per componente. L’indagine sulle cause e i possibili mezzi di prevenzione dello strato bianco ha previsto quattro test di foratura su Inconel 718, una lega di nichel-cromo ad alta resistenza molto diffusa nelle applicazioni aerospaziali. Si trattava del primo test di questo tipo per il cliente. I test hanno valutato le prestazioni di foratura di due punte in metallo duro integrale di Sandvik Co- romant, CoroDrill R840 e CoroDrill R846. Ciascun test è stato eseguito con due diversi set di para- metri di taglio: una velocità di avanzamento di 58 mm/min e 98 mm/min e una velocità di rotazione di 829 giri/min e 757 giri/min rispettivamente. La forza di taglio e i valori di coppia sono stati misurati per tutta la durata dei test, come anche lo spessore dello strato bianco. In seguito ai test, la punta R840 è stata sostituita da CoroDrill 860 con geometria -GM e la punta R846 è stata sostituita da CoroDrill 860 con geometria -SM. Ognuno di questi utensili di nuova generazione è progettato per ottimizzare ulteriormente la durata utensile, senza compromet- tere la qualità del foro. I risultati hanno fornito preziose informazioni sulle cause dello spessore dello strato bianco. Particolar- mente degno di nota è stato il fatto che la punta R846 ha generato una minor quantità di strato bianco, per via della preparazione dei suoi taglienti ricurvi e radiali. Invece, si ritiene che i taglienti diritti e lo smusso sul tagliente della punta R840 siano as- sociati all’aumento della forza di taglio, della coppia e dello spessore dello strato bianco. Di conseguenza, se ne deduce che il design della punta determina se è possibile ottenere un’elevata qualità del foro e uno strato bianco ridotto senza sacrificare i dati di taglio. Non soltanto i test svolti dal costruttore aerospaziale insieme a Sandvik Coromant rivelano nuovi aspetti relativi allo strato bianco, ma l’azienda è anche ri- uscita a eliminare alcuni processi secondari, tra cui operazioni di alesatura e fresatura a tuffo, il che ha comportato notevoli vantaggi in termini di tempi e costi. Per di più, i risultati ottenuti hanno anche di- mostrato la qualità della gamma di punte in metallo duro CoroDrill 860 di Sandvik Coromant. James Thorpe è Global Product Manager di Sandvik Coromant. cessi di gestione della qualità del cliente. Il costrut- tore applica un rigoroso processo di finitura ai fori praticati nei componenti aerospaziali, compresi dischi per turbine, compressori, rulli e alberi. Ecco perché ha scelto di collaborare con Sandvik Coromant per sco- prire come si forma lo strato bianco e come control- larlo. È importante ricordare che lo svolgimento dei test non è stato motivato esclusivamente da finalità legate alla gestione della qualità. A livello dirigen- ziale, il cliente mirava a ridurre i tempi operativi com- plessivi e aumentare i profitti, eliminando un intero processo di lavorazione secondario. Secondo atto. Il processo secondario in questione avviene dopo la realizzazione del foro mediante la punta in metallo duro e può coinvolgere operazioni di alesatura e fresatura a tuffo per finire il compo- nente. Tale fase secondaria mira soprattutto a sod- disfare requisiti di integrità superficiale - limitando problematiche come quella dello strato bianco - an- ziché di precisione dimensionale, eccezion fatta per la lavorazione di fori con tolleranze strette. Questo processo secondario risulta ancora più costoso del mantenimento di dati di taglio ridotti, ossia l’altro metodo per preservare l’integrità superficiale. Ecco

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