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29 rmo maggio 2021 oggi, secondo Iuliano si trattava di una carenza in quanto gli unici enti deputati a ciò erano i centri universitari mentre con i competence center si sta ampliando la platea. Il secondo punto più gettonato è la consulenza per la tecnologia da adottare dato che, come ha anche sottolineato Colosimo, non esi- stono soluzioni per tutte le applicazioni ma alcune di queste sono state disegnate a seconda delle esi- genze aziendali. E, secondo Iuliano, anche in questo caso, i competence center e i centri di ricerca pos- sono fare la differenza. Infatti, chiesto al campione a chi si sia rivolto per avere consulenza sull’introdu- zione di questa tecnologia in azienda, il 55% degli intervistati ha citato i service bureau seguiti dalle università e dai centri di ricerca per il 35%. Additive Manufacturing: si può fare di più. Pur essendo già una tecnologia sufficientemente diffusa, l’Additive Manufacturing presenta ancora un margine di maggior sfruttamento. Due fattori chiave fanno propendere per questo tipo di conside- razione. In primo luogo, dall’Osservatorio si eviden- zia una quota tutt’altro che trascurabile di utenti Additive Manufacturing, più del 63%, che ha una visione chiara dell’impatto in termini di costi della tecnologia in esame, ma una fetta importante di potenziali fruitori ha ancora poca chiarezza sugli impatti in termini di costo e di valore aggiunto da parte della nuova tecnologia (quasi il 37%). In se- condo luogo, l’indagine sottolinea che l’Additive Manufacturing dà un notevole valore aggiunto in termini di riduzione sui tempi di progettazione e produzione perché il valore si assesta a oltre il 73%. Esiste ancora una limitata percezione sull’impatto in termini di riprogettabilità, ottimizzazione e quindi aumento di competitività da parte del prodotto gra- zie a una nuova modalità progettuale e produttiva. “Analizzando questi due punti - spiega Ferdinando Auricchio, docente in Scienza delle Costruzioni del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università degli Studi di Pavia - si mette in luce che, anche coloro i quali utilizzano al meglio la tec- nologia additiva, questa ha un grande margine di miglioramento sia in termini di costi sia in termini fattivi”. Cosa succede se analizziamo il vantaggio competitivo? L’Additive Manufacturing viene vista come una tecnologia con un ritorno, soprattutto, a breve-medio termine, mentre solo il 17% del cam- pione ritiene che dia un vantaggio a lungo. “In questo caso - continua Auricchio - è chiara ancora la possibilità di impattare maggiormente sul mercato, con l’uso della tecnologia, nello sviluppo di prodotti innovativi e quindi con un ritorno a lungo termine”. E, secondo Auricchio, anche questa risposta va nella stessa direzione delle precedenti. Insomma, margini per andare meglio ce ne sono, dato che, come ha sottolineato Iuliano, “l’Additive Manufacturing si può usare ovunque, basta disporre di un modello CAD”, ma attenzione a non considerarlo la pana- cea di tutti i mali. Secondo Iuliano, un’azienda per essere vincente nell’adozione di questa tecnologia deve saperla integrare alle proprie tecnologie con- venzionali perché sarà questo il futuro delle fabbri- che cosiddette ‘integrate’. @stefano_belviol
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