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27 rmo maggio 2021 Formnext e realizzato in collaborazione con il Politec- nico di Milano/Made, il Politecnico di Torino/CIM 4.0, Università degli Studi di Pavia e Porsche Consulting. L’Additive Maniufacturing piace alle start- up. Dunque, il quadro che emerge dall’indagine mostra opportunità ma anche carenze. Come ha sottolineato Bianca Maria Colosimo, docente del Di- partimento di Ingegneria Meccanica Politecnico di Milano/Made Competence Center I4.0 “oltre il 25% delle risposte su queste tecnologie è arrivato da fi- gure apicali segno che l’Additive Manufacturing è un’opportunità di business strategica e abilitante per Industria 4.0” e ha messo in luce come il ‘settore- cliente’ da cui sono arrivate le maggiori risposte sia quello della meccanica e dei beni strumentali e, a seguire, automotive, farmaceutico/medicale, beni di consumo, packaging, aeronautica. L’elemento che ha sorpreso tutti i relatori, soprattutto la do- cente del Politecnico di Milano, è la considerazione che l’Additive Manufacturing sia una tecnologia democratica perché il 64% delle risposte è arrivato da start-up, micro e piccole imprese, con una preva- lenza netta delle micro, che vedono “l’opportunità di un prodotto customizzato che permette, specie alle piccole aziende, di essere molto competitive”, mentre solo il 36% dalle imprese di grandi o molto Bianca Maria Colosimo è docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano/Made Competence Center I4.0 : “Oltre il 25% delle risposte su queste tecnologie è arrivata da figure apicali segno che l’Additive Manufacturing è un’opportunità di business strategica e abilitante per Industria 4.0”. Luca Iuliano è direttore del Centro Interdipartimentale di Integrated Additive Manufacturing (IAM@PoliTo) del Politecnico di Torino e presidente del Competence Center CIM 4.0 : “Sul mercato, tranne qualche caso, manca una filiera, dalle scuole superiori ai dottorati di ricerca, legata alla formazione e lo si evince da queste risposte”. Giovanni Notarnicola è Associate Partner di Porsche Consulting : “Sono più della metà del campione, il 60%, coloro i quali hanno dichiarato di aver usato tecnologie additive, di cui il 31% dei casi utilizzando risorse interne mentre il restante 40% sostiene di non averle utilizzate e l’80% vede un potenziale utilizzo nel medio termine”. FerdinandoAuricchio è docente in Scienza delle Costruzioni del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’ Università degli Studi di Pavia : “Nonostante una buona fetta del campione utilizzi al meglio la tecnologia additiva, questa ha un grande margine di miglioramento sia in termini di costi sia in termini fattivi”. grandi dimensioni ha risposto in questo senso. Tutto questo si traduce in numeri e nella consapevolezza che, per il futuro, non ci sarà solo una tecnica addi- tiva ma tante che risponderanno alle differenti esi- genze aziendali. Infatti, numeri alla mano, il 39% dei rispondenti ha sottolineato l’interesse per la prototipazione combinata alla produzione di piccole serie e prodotti customizzati (32% delle risposte). Il 40% delle risposte mette in evidenza il material jet-

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