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47 rmo aprile 2021 In quest’anno di pandemia la digitalizzazione ha pervaso ambiti che prima venivano eseguiti in loco, ad esempio i collaudi e i test, ma anche molto altro. Pensa che queste dinamiche virtuali possano diven- tare strutturate nello scenario postpandemico? “Credo che non si tornerà più indietro. Certo oggi c’è un abuso delle dinamiche virtuali legate all’at- tuale stato di emergenza, ma anche nello scenario postpandemico ritengo che alcune dinamiche sa- ranno mantenute. La vera conquista per le aziende sarà trovare il giusto equilibrio. Le faccio un esem- pio banale. Se cinque anni fa lei mi avesse chiesto se la possibilità di fare azioni commerciali, visite a clienti, trattive economiche, collaudi ecc. rappresen- tava una opzione per la mia azienda le avrei risposto con un categorico ‘no’. Se la stessa domanda me la facesse adesso le risponderei assolutamente ‘si’. La differenza? Solo la necessità, alle volte la comodità delle nostre posizioni ci fa perdere di vista delle op- portunità. Certo il contatto umano rappresenta un fattore chiave e insostituibile e per fortuna che è così. Ma anche in questo caso trovare i giusti equili- bri può rappresentare un nuovo modo di lavorare, per altro con notevoli benefici anche per l’ambiente e la qualità del lavoro e della vita. Si pensi ai km, e quindi inquinamento, risparmiati oppure al tempo, e quindi produttività, recuperato”. La pandemia ha reso difficoltosi gli spostamenti, soprattutto di tecnici e commerciali, all’estero. Il settore ha subito un contraccolpo in questo senso soprattutto alla voce ‘export’? “Una crisi come quella che ci ha colpito è inevita- bile che lasci dei segni. Il settore dell’export ha si- curamente subito un forte contraccolpo ma anche il mercato interno ha subito un rallentamento. Chiara- mente questo da punto di vista macroscopico. Se poi analizziamo il dettaglio scopriamo anche che tante aziende del nostro settore hanno trovato delle op- portunità di crescita e sono diventate parte attiva nella lotta al Covid-19. Penso ad esempio a tutte quelle aziende che hanno avuto la forza, le idee e la voglia di riconvertire in parte la propria produ- zione per realizzare macchine per la produzione di mascherine. Oppure le tante realtà che hanno sviluppato dei veri e propri prodotti per la sanifi- cazione degli ambienti ed infine tutte quelle realtà che hanno sviluppato sistemi automatizzati per la diagnostica dei tamponi ecc.”. Quali sono i punti principali sui quali vuole caratte- rizzare il suo mandato di presidente? “La mia idea è quella di un’associazione 4.0. Visto che il nostro settore e le nostre aziende sono pro- motrici di innovazione e tecnologia, credo che anche l’associazione debba adeguarsi in questo senso. Vor- rei rimettere al centro la partecipazione, la ricerca di nuovi associati con cui condividere idee e proget- tualità sarà sicuramente alla base del mio mandato. Voglio continuare sul tema dell’educational perché rappresenta un punto fondamentale per il nostro sistema Paese e per il futuro delle nostre aziende. La necessità di tecnici sempre più formati è già oggi una esigenza e lo sarà sempre più nel futuro. Se non agiamo in fretta e in maniera incisiva “producendo” tecnici, faremo fatica a sostenere nel futuro le no- stre aziende. Altro punto su cui è mia intenzione investire è l’internazionalizzazione, concentrando le attività su quei paesi dove già oggi abbiamo im- portanti collaborazioni e puntando su quei Paesi ad alto potenziale che siano poi materialmente ap- procciabili dai nostri associati. L’innovazione sarà un altro elemento cardine, ho la visione di un’AIdAM sempre più fulcro del dibattito sulla innovazione ed il trasferimento tecnologico. Favorendo il confronto e lo stimolo culturale all’innovazione tra i nostri as- sociati ma non solo. Dobbiamo essere promotori di azioni mirate anche per le aziende utilizzatrici di automazione, macchine e impianti. Intensificare i rapporti con Cluster Fabbrica Intelligente e lavorare maggiormente anche negli ambiti territoriali sarà un altro punto fondamentale su cui ho intenzione di investire”. @lurossi_71

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