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26 rmo aprile 2021 I robot collaborativi oggi trovano applicazione nei più disparati comparti e consentono maggiore qualità ed efficienza, con una profonda revisione dei processi e un incremento dell’ergonomia per gli addetti. L’uomo è posto al centro in questi nuovi concetti di automazione collaborativa. Le esperienze di Pirelli, Gruppo Continental e Ferrero di Marco Zambelli Cobot protagonista nella Fabbrica 5.0 C on ancora alcune importanti limitazioni, i cobot rappresentano un’opportunità interes- sante e trasversale a tutti i settori del manifatturiero. In modi diversi e con vari livelli di penetrazione, i cobot trovano applicazione in ogni tipo di com- parto, portando ovunque importanti revisioni nei processi e nella progettazione di fabbrica. Oltre na- turalmente a un’evoluzione nelle competenze, nelle capacità e nel lavoro delle persone. Nuovi concetti di automazione flessibile generano quindi incrementi di produttività con riduzione dei costi, mettendo al centro della scena l’empowerment delle persone, sempre. Come ben illustrano le diverse esperienze raccontate da Fabio Federici, direttore contract ma- nufacturing di Ferrero, Simone Pala, responsabile manufacturing in Pirelli, e Alessio Papucci, Chief Di- gital Officer Vitesco Technologies Italy, azienda del Gruppo Continental. Sicurezza ed ergonomia. Sicurezza ed ergonomia sono i principali driver, insieme alla qualità, che spingono l’introduzione della robotica collabora- tiva in una realtà come Pirelli. I cobot offrono in- fatti all’azienda un ottimo spunto con cui ragionare per risolvere problematiche di ergonomia, all’in- terno di un concetto allargato di HSE 4.0 (health safety and environment) dove le macchine possono lavorare a fianco dell’uomo in un ambiente privo INCHIESTA

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