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7 rmo marzo 2021 EDITORIALE Brusca frenata per la meccanica Nei primi nove mesi dello scorso anno la produzione metalmeccanica italiana ha perso il 17,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E una ulteriore brusca frenata è prevista dalle stime che si stanno elaborando nella parte finale del 2020. Il 19% delle imprese pensa di dover ridurre la forza lavoro nei prossimi sei mesi. È il quadro che emerge dall’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’industria metalmeccanica italiana. Nel terzo trimestre dello scorso anno la produzione metalmeccanica ha registrato un parziale recupero dopo la forte caduta registrata nel corso dei primi due trimestri. Nonostante questo, i volumi realizzati restano ampiamente insufficienti a compensare le perdite subite e si sono confermati inferiori di oltre il 5% rispetto ai livelli pre-pande- mici. La significativa contrazione della domanda interna e la flessione della domanda mondiale continueranno, anche nelle prospettive a breve, a influenzare negativamente l’evoluzione dell’attività produttiva metalmeccanica. Il calo è risultato diffuso in tutti i settori di applicazione con variazioni negative mediamente comprese tra il 14% e il 18%, ma per le imprese costruttrici di autoveicoli e rimorchi la contrazione è stata pari al 30,7%. Sull’attività produttiva si sta facendo sentire non solo la forte caduta della domanda in- terna, in particolare quella di beni d’investimento in macchine e attrezzature, ma anche la flessione della domanda mondiale che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, è diminuita nel 2020 di oltre 10 punti percentuali. I risultati dell’indagine congiunturale di Federmeccanica lasciano presupporre per l’ul- tima parte dell’anno scorso una brusca frenata della fase espansiva osservata nel corso del trimestre estivo anche a causa del nuovo peggioramento della pandemia: il 44% degli intervistati si dichiara insoddisfatto del proprio portafoglio ordini; il 27% prevede cali di produzione; il 19% pensa di ridurre la propria forza lavoro nei prossimi sei mesi; il 14% dichiara una situazione di liquidità cattiva o pessima. luca.rossi@fieramilanomedia.it @lurossi_71

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