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23 rmo marzo 2021 ha spiegato, attraverso le parole del suo contitolare e direttore commerciale Maurizio Ceri i cambiamenti intervenuti: “Credo che nel nostro caso si debba fare una piccola precisazione distinguendo fra le ma- chine prodotte e vendute negli ultimi anni e quelle che invece abbiamo realizzato in tempi più lontani. Devo dire che negli ultimi anni la crescita del digitale, anche grazie agli incentivi dello Stato, è stata molto importante. I nostri utilizzatori hanno scelto di av- valersi di un protocollo che permettesse di gestire in modo digitale le macchine adeguandosi ai dettami di Industry 4.0”. Questo ha comportato un nuovo modo di intendere le cose legate alla manutenzione. “Oggi attraverso i sistemi di diagnosi remota diventa possi- bile fare arrivare il pezzo mancante a destinazione in modo estremamente rapido e qualora non si tratti di cose particolarmente difficili può anche capitare che sia lo stesso utilizzatore a provvedere a piccole ripa- razioni o sostituzioni - prosegue Ceri -. Abbreviando ulteriormente i tempi di fermo macchina imprevisti: quelli che oggi preoccupano e costano di più. Tutto questo si inserisce su un altro aspetto che è diventato fondamentale: la manutenzione ordinaria, gestita dal software della macchina e che ci permette non solo di avere tempi chiari per gli interventi ma anche e soprattutto di mantenere le macchine nella massima efficienza e per periodi molto più lunghi”. Utilizzatori aggiornati e preparati. Se da una parte è interessante vedere come i costruttori si sono parametrati in questo lavoro è altrettanto importante capire come questa modalità è consolidata anche in aziende utilizzatrici di dimensioni medie e piccole. Insomma, almeno sotto questo profilo la pandemia ha costretto le imprese a gestire un salto qualitativo che spesso era pronto ma non sfruttato a dovere. Nel caso di Delta Rettificatrici, Maurizio Ceri ci spiega che: “Come spesso accade quando ci sono cambiamenti im- portanti legati anche a incentivi (si veda Industry 4.0) nella prima fase c’è stata un po’ di confusione, poi gli eventi hanno superato le difficoltà e il protocollo 4.0 si è rivelato vincente. Oggi chi utilizza le nostre mac- chine è perfettamente organizzato e certificato per quanto concerne l’utilizzo degli strumenti digitali. Se pochi anni fa l’adesione al digitale era considerato un passo importante e impegnativo, anche grazie al saper fare di necessità virtù, oggi le aziende anche di dimensioni minori sono perfettamente integrate. Non oso immaginare cosa sarebbe successo in molte realtà se non ci fosse stata la possibilità di seguire macchine e produzioni e le relative assistenze anche da remoto. Penso quanti fermi macchina sarebbero durati giorni invece di ore o quante manutenzioni si sarebbero dovute fare di corsa inseguendo i problemi e mettendo a rischio l’affidabilità dei sistemi”. Questo punto di vista pone bene l’accento sull’importanza di una classe politica in grado di individuare scelte economiche e industriali indirizzate al futuro. Queste però non sono sempre sufficienti. Diventano neces- sari altri parametri che nulla hanno a che fare con l’innovazione tecnologica. Per Giancarlo Alducci di Sopraluce al di là della ri- parametrazione dell’attività diretta dei tecnici i rapporti umani proprio in queste fasi acquisiscono un valore ancora più elevato. “Nonostante non mi occupi direttamente di assistenza tecnica- ci spiega Alducci - ritengo il contatto diretto con chi utilizza le nostre macchine parte della politica aziendale. Le Anche nelle macchine di grandi dimensioni, come quelle Soraluce, la manutenzione è un aspetto da condividere fra produttore e utilizzatore.

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