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Samac ha progettato e realizzato un impianto standard per l’assemblaggio dei diversi componenti al fine di produrre mascherine chirurgiche monouso. La macchina è in grado di processare 60/80 pezzi/min. All’interno della linea è presente una doppia stazione di saldatura a ultrasuoni e l’impianto può essere implementato con moduli di packaging e sterilizzazione di Renato Castagnetti Impianto per produrre mascherine chirurgiche L’ emergenza sanitaria di Covid-19 ha cambiato repentinamente molti scenari di mercato. Nella fase acuta iniziale della pandemia il nostro Paese è andato in sofferenza per la mancanza di reperibilità di materiale diagnostico e sanitario. Ecco che alcune aziende hanno riconvertito la produzione in questo senso o hanno affiancato alla tradizionale produzione anche impianti in grado di operare in questa dire- zione. Samac stessa ha colto l’opportunità offerta dal mercato e al tempo stesso ha voluto dare una risposta alla richiesta di dotazioni di presidi sanitari che arriva dal Paese. L’azienda bresciana ha infatti progettato e sviluppato un impianto standard per la produzione di mascherine chirurgiche monouso. La macchina è in grado di processare 60/80 pezzi/min, potendo lavorare 2/3/4 strati di tessuto non tessuto con delle dimensioni finali della mascherina chirurgica pari a 95 x 175 mm. I vantaggi di questo impianto sono molteplici anche da un punto di vista di innovazione tecnologica: ga- rantisce un breve lead-time e al tempo stesso un’alta produttività, è concepito per una produzione affi- dabile e ha la possibilità di essere reso conforme ai 58 rmo gennaio/febbraio 2021 FOCUS INDUSTRIA MEDICALE
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