RMO_233
44 rmo gennaio/febbraio 2021 All’emergenza pandemica Studer ha reagito anche grazie alla sua capillare presenza internazionale, che le ha permesso di garantire vicinanza nel Customer Service ai clienti. L’azienda svizzera ha anche registrato un aumento nell’utilizzo di manutenzione preventiva e un graduale recupero nella produzione di nuove macchine. Ce ne parla l’amministratore delegato, Sandro Bottazzo di Luca Rossi Studer reagisce al Coronavirus L a pandemia di Coronavirus ha avuto un impatto senza precedenti sull’economia globale e nume- rosi comparti registrano conseguenze drammatiche. Studer ha finora affrontato la crisi con relativa resi- lienza, come ci evidenzia Sandro Bottazzo, ammini- stratore delegato e CSO responsabile delle vendite, del Customer Care e del marketing dell’azienda sviz- zera attiva nel settore della rettifica cilindrica. Salvaguardia della salute dei dipendenti. La pan- demia ha colpito anche Studer in un momento nel quale, a inizio del 2020, la ripresa era già iniziata. “A gennaio e febbraio dello scorso anno abbiamo avuto un regolare flusso di ordini che ha addirittura superato le aspettative”, spiega l’amministratore de- legato. Ma poi è arrivato improvvisamente il Corona- virus. E Studer ha dato priorità alla tutela della salute dei propri dipendenti e alla salvaguardia dell’azienda, all’inizio del lockdown ha così istituito una task force dedicata. Sono stati, inoltre, compiuti degli sforzi per ridurre la presenza fisica degli oltre 700 dipendenti dislocati nei siti di produzione, con l’obiettivo di con- tenere il rischio di infezione. Sono stati adottati tutti i paradigmi per la sicurezza, così oggi tutti i dipen- denti e i visitatori che frequentano gli stabilimenti di Studer indossano mascherine di protezione. “Con le nostre regole, in alcuni casi siamo andati oltre quanto prescritto dalle autorità”, continua l’amministratore delegato. La produzione di nuove macchine è proseguita. Accanto alla salvaguardia della salute e della sicu- rezza di dipendenti e visitatori, il secondo grande obiettivo che Studer si è posta nei mesi scorsi è stato quello della salvaguardia dell’azienda. Presso le due sedi svizzere di Studer, a Thun e a Biel, la produzione è proseguita durante i mesi di pande- mia. Anche l’approvvigionamento dei componenti, provenienti perlopiù da altri Paesi europei, è con- tinuato senza difficoltà. Non è però ancora chiaro quando il settore delle nuove macchine tornerà ai livelli pre-Coronavirus, indica l’amministratore de- legato. In alcuni mercati, come gli USA, la Cina, al- cuni Paesi dell’Europa orientale e settentrionale e STRATEGIE
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=