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29 rmo gennaio/febbraio 2021 Lei ha affermato di non aver mai vissuto pienamente l’associazione. Qual è la prima impressione ha avuto? “Mi sono approcciato con molta umiltà e mi sono messo in ascolto. Sono consapevole di non conoscere Ucif come chi l’ha frequentata assiduamente in que- sti anni perché in rappresentanza della mia azienda avevamo delegato un validissimo collega. In gennaio ho voluto incontrare virtualmente uno a uno tutti i soci, per capire da loro anche quali sono le aspetta- tive che hanno. Ho innanzitutto avuto la conferma che Ucif è un gruppo molto affiatato e coeso, che fa della condivisione e degli incontri in presenza una delle sue ragioni d’essere. Sono rimasto molto colpito dall’attaccamento che hanno all’associazione e dalla collaborazione che mi hanno offerto fin da subito. Confesso che questo atteggiamento mi ha trasmesso entusiasmo e mi rende ottimista per i passi che do- vremo compiere tutti insieme”. Da questa prima fase di ascolto dei soci che è emerso? “Volevo innanzitutto capire le esigenze degli associati perché sono convinto che innanzitutto dobbiamo ri- flettere e individuare insieme quale è l’identità che Ucif deve avere nei prossimi anni, quale deve essere il nostro ruolo. È sacrosanto che dobbiamo conservare e tramandare le nostre tradizioni, la nostra - mi passi il termine – umanità nel relazionarci tra di noi. Ma le dinamiche del mondo in un anno sono cambiate re- pentinamente. E noi dobbiamo adeguarci per essere meglio ancora al fianco degli associati. Ci sarà quindi un primo periodo di grande comunicazione, insieme all’ascolto. Adesso ci dobbiamo concentrare sulle pri- orità, senza disperderci in mille rivoli. Da queste, nel tempo, possono nascere altre opportunità”. E in prospettiva, quali sono le prime linee sulle quali vorrebbe sviluppare Ucif per dare le prime risposte alle nuove necessità del mercato? “Accanto all’ascolto di chi ha molta più esperienza associativa di me, dobbiamo porci l’obiettivo di am- pliare la nostra base associativa. Essendo sempre stata Ucif un’associazione che ha sempre privilegiato la re- lazione fisica, la fisicità del rapporto, non abbiamo per contro raggiunto con delle opportunità aziende che si collocano geograficamente fuori dal Nord del Paese. Sono zone però dove ci sono aziende impor- tanti che operano nel nostro settore e che ci dob- biamo porre l’obiettivo di coinvolgere. Questo farà Ucif ancora più rappresentativa e forte. L’altro binario sul quale voglio muovermi da subito è quello di cercare come sfruttare e valorizzare appieno la nostra appartenenza a una federazione così rap- presentativa e strutturata come Anima. Voglio capire con loro se ci sono percorsi che possiamo fare e che ancora non abbiamo intrapreso. In un contesto come quello attuale, avere una massa critica importante è fondamentale”. @lurossi_71 Alcuni momenti della vita associativa di Ucif, Unione costruttori di impianti di finitura.
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