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59 rmo novembre/dicembre 2020 PRIMO PIANO stato, senz’altro, il piano Industria 4.0 che, dal 2016 a oggi, ha dato alle aziende una mano in termini di ammodernamento del parco macchine e risultati nella ricerca. I primi passi della stampa 3D nella mecca- nica. Al centro dell’Additive Manufacturing c’è la stampa 3D che, di fatto, è un processo di pro- duzione digitale e, spiega Leoni “tutto quello che viene prodotto sotto il cappello AM Solutions sposa l’Industria 4.0. Con i nostri partner – dice – stiamo pensando a collegare in rete le stampanti con i macchinari della finitura al fine di permettere loro di comunicare senza l’intervento umano. Quindi, una stampante fornirà l’indicazione del pezzo che ha stampato alla macchina di finitura la quale saprà come finirlo in base alle informazioni che ha rice- vuto”. Non è fantascienza ma, in molti casi, già re- altà. E chi sono i clienti già pronti a un approccio Additive? I giovani che hanno un’impronta digitale nel DNA e, spesso, non si capacitano che esista l’o- peraio o l’artigiano con la lima e la carta vetrata intento alla finitura dei pezzi. Oggi le fabbriche si sono evolute, non sono più ambienti malsani ma sposano il concetto di fabbrica del futuro. “La mag- gior parte delle aziende che fanno stampa 3D, così come i centri stampa per conto terzi, sono ambienti moderni con open space”, ricorda Leoni. E così, cer- cando di anticipare le richieste dei clienti qual è la tipologia di clientela e a quali settori appartiene? Il sales manager di Rösler Italiana ce ne dà un assag- gio motivato. “Si va da chi produce modellini per i cantieri navali alle aziende che si occupano di medi- cale, dall’aerospace, alle industrie con impianti per il packaging, alla farmaceutica senza dimenticare l’oil & gas e l’aeronautico che si stanno muovendo in modo deciso. Sul settore dell’automotive c’è da fare un distinguo. Se parliamo di automotive di un certo livello e di nicchia è un conto, ma il grosso della meccanica sta iniziando ora ad approcciare queste tecnologie. Cosa frena questo comparto? Forse la grande quantità di pezzi che produce e la velocità con cui devono essere finiti. Con ogni probabilità la stampa 3D è ancora un po’ lenta per queste produzioni, ma sono convinto che crescerà. La meccanica fa più fatica ad adeguarsi subito per- ché più radicata al tornio e alla fresa mentre sulle nuove tecnologie serve più tempo. Si pensi che l’Additive nasce dalla prototipazione quindi dalla produzione di pochissimi pezzi. Oggi questo nu- mero è cresciuto raggiungendo il centinaio ma la meccanica viaggia su numeri ben più elevati”. @Stefano_Belviol

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