RMO_232

57 rmo novembre/dicembre 2020 nell’era dell’Industria 4.0, è sempre più raro trovare l’uso della lima o della carta vetrata per ‘finire’ un pezzo, specie se parliamo di medie grandi realtà in- dustriali, con l’avvento della stampa 3D il processo di finitura ha preso un’altra piega. Leoni, che ha da poco compiuto 13 anni in azienda, sottolinea come “siano sempre attivi i rapporti con l’univer- sità, in primo luogo perché permette di accedere a nuove leve per sviluppare quello che ancora non esiste ma esisterà e, contestualmente, la partecipa- zione attiva a convegni organizzati dalle università consente di giocare d’anticipo sugli sviluppi che avranno le novità che stanno per arrivare”. I giovani sono un patrimonio fondamentale, specie alla luce della velocità con cui corrono le novità tecnologi- che. Ma da dove nascono queste idee? Dall’univer- sità, da quegli ambienti che fungono da incubatori sia di talenti sia di novità che l’industria, da sola, non potrebbe comprendere nell’immediato. Ecco, dunque, che le imprese, grazie a un progressivo ri- cambio generazionale, hanno capito che devono, in un certo senso, mettere un piede all’interno delle università e respirarne l’aria di innovazione. Vince dunque lo scambio di visione. Un aspetto, questo, che fa rima con la necessità di nuove leve anche nelle associazioni. Una sorta, quindi, di circolo vir- tuoso che, nelle aziende che l’hanno capito, può fare la differenza. Il Gruppo Rösler, infatti, porta avanti il seguente motto: ‘Sviluppare quello che ancora non c’è’. “Se il cliente propone una solu- zione, noi cerchiamo di soddisfarlo, specie nel mondo dell’Additive Manufacturing che si evolve a una velocità ancora superiore rispetto al mondo dei cellulari! Le stampanti 3D, specie quelle in ambito industriale, sono sempre in miglioramento e que- sto mi fa comprendere le motivazioni per le quali alcune aziende clienti siano restie a investire grandi quantità di denaro su queste tecnologie. Hanno il sospetto che, con ogni probabilità, il loro investi- mento non sarà recuperato. Ma AM Solutions vuole sviluppare sempre qualcosa che ancora non c’è e, su questo fronte, posso dire con certezza che fac- ciamo passi lungimiranti per capire quali macchine di alta produttività saranno utili in futuro, tranquil- lizzando i clienti sulla bontà dei loro soldi spesi”. Investire sul post processo? Ancora qualche resistenza. Leoni spiega che AM Solutions 3D post processing technology è una divisione del Gruppo Rösler che sviluppa, produce e commercializza le macchine per il post processo e si rivolge sia a quelle tipologie di clientela che già possiede una stampante 3D, ma vuole implementarne il post pro- cesso nell’Additive Manufacturing, sia a nuovi con- tatti che ancora non conoscevano Rösler, oppure che hanno mosso i primi passi nel mondo dell’Ad- ditive Manufacturing e non hanno conoscenza sulle finiture di massa, oppure ancora realtà che hanno approcciato da poco la stampa 3D. Leoni afferma che, per queste realtà, ha giocato molto il fattore passaparola, le fiere, la ricerca su internet dato che almeno l’80% di questi nuovi contatti ha contattato Rösler Italiana attraverso la compilazione del form di ricerca sul sito della società. Ma come si convince un cliente a investire, specie nei momenti di crisi? “Assodato che il post processo è un problema reale che va affrontato, le aziende si stanno rendendo conto di questa necessità perché hanno capito che automatizzare questa funzione va a loro beneficio. PRIMO PIANO La gamma di macchine di finitura per pezzi stampati in 3D e pezzi stampati in 3D su supporto.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=