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99 rmo ottobre 2020 DAL MONDO DELLA FINITURA La domanda che molti imprenditori si stanno facendo non è se finirà il periodo nero creato dal Covid-19 e dai suoi effetti sui mercati, bensì quando. È innegabile che conse- guenze (per lo più negative ad ecce- zione di alcuni settori che addirittura sono cresciuti) si sono abbattute nel corso di questo 2020 e hanno cau- sato anche diverse chiusure, ma la situazione è così nera? In realtà os- servando da vicino il nostro eteroge- neo e produttivo tessuto industriale si nota non solo che le aziende hanno risposto al freno causato dal lockdown ma che la ripresa è già in corso. Chi ha prontamente riattivato la produzione per evadere ordini ri- cevuti nel periodo pre-Covid, chi invece ha sfruttato i diversi periodi di lockdown nel mondo per servire Paesi diversi, le aziende italiane non si sono per nulla sentite sconfitte. A dirla tutta, secondo l’Osservatorio MecSpe, il 65% delle aziende inter- vistate prevedono un ritorno alla nor- malità entro un anno, il 23% entro 6 mesi e il 14% di queste aziende sta già lavorando a ritmi pre-Covid. Non solo, ma la medesima indagine evidenzia che il 12% delle realtà aziendali ha riconvertito la propria produzione per far fronte a necessità nuove emerse negli ultimi mesi, ciò a dimostrazione non solo della fles- sibilità industriale di cui l’Italia può andare fiera, ma anche dell’elevato livello di tecnologia e innovazione presente nelle nostre imprese, senza il quale non si sarebbe potuto mo- dificare la produzione in tempi così stretti. E gli investimenti non si sono fermati con il rallentamento dei mer- cati: il 36% delle aziende ha dichia- rato di aver investito in piattaforme per la gestione da remoto di riunioni e meeting, il 10% in tecnologie di design per ridisegnare in ottica di si- curezza i nuovi spazi della Fabbrica 4.0; va evidenziata anche l’inten- zione dichiarata dalle aziende inter- vistate di voler investire entro l’anno fino al 10% del proprio fatturato in innovazione. Nessuno quindi nega che gli effetti del Covid-19 sui mercati non siano stati gravi. L’Ufficio Studi Anima, che rappresenta il settore della meccanica in Italia ha realizzato diverse indagini tra i propri soci da cui è emerso che il fatturato a rischio, sia per l’impos- sibilità di avviare nuove commesse sia per i ritardi e/o le disdette degli ordinativi, si può considerare pari a circa 180 milioni di euro al giorno; fatturato che arriva a 900 milioni di euro al giorno considerando per intero il settore della meccanica ita- liana. Proprio a tal fine sono state di fondamentale importanza le atti- vità condotte da Anima a supporto delle aziende, intensificando il ca- nale diretto con il governo rivolto a facilitare l’erogazione degli incentivi, gestire in maniera più efficace pos- sibile per la produzione industriale il periodo di lockdown, creare dei punti di raccolta ordini in modo da per- mettere alle aziende di ottenere tutti i dispositivi di protezione individuali necessari alla ripresa delle attività. Quindi si può dire che, nonostante le enormi difficoltà vissute nel corso di questo 2020 il sistema ha funzio- nato, le aziende italiane sono riuscite a reagire e attualmente sono pronte a ripartire. Anzi, sono già in corsa. Ripresa?! È già in corso

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