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67 rmo ottobre 2020 venga depositata su un appoggio specifico, studiato per garantire la compatibilità con qualsiasi modello e taglia, senza provocare danni alle scarpe. Per far sì che la flessibilità sia massima, gli organi di presa e di appoggio derivano da uno studio approfondito e prolungato con differenti livelli di prototipizzazione 3D, fino al raggiungimento dell’ottimo. Il principio di funzionamento nella linea può essere separato in due moduli, ciascuno dei quali formato da una macchina e un robot RV-13F di asservimento. Nella prima delle due isole, il robot Mitsubishi Electric preleva la scarpa dal buffer e la deposita all’interno di una macchina cardatrice CD10 prodotta da Atom MB, consociata del Gruppo, nella quale vengono pre- disposte due operazioni, la pre-cardatura e la carda- tura fine, propedeutiche per la fase di incollaggio dei due componenti semilavorati che formano la scarpa. La macchina, completamente automatica, ha infatti una doppia posizione di lavoro per processare con- temporaneamente un paio di scarpe in parallelo. Ter- minata tale operazione, il robot scarica la scarpa su una tavola rotante dotata di un sistema di bloccaggio studiato a lungo dai tecnici Atom per garantire una ripetibilità processuale elevata. Il secondo manipolatore antropomorfo Mitsubishi Electric preleva la scarpa dalla tavola rotante per de- positarla all’interno della macchina incollatrice CD3 di Atom MB, dove avviene il processo di incollaggio vero e proprio. Anche in questa fase, la conoscenza dei processi risulta essere essenziale. Per velocizzare al massimo i tempi legati all’incollaggio, la mac- china incollatrice deve utilizzare un innovativo sol- vente caratterizzato da tempi di asciugatura molto più rapidi. In questo modo, alla fine del processo il robot scarica la scarpa su un pallet di deposito per l’ultima fase di assemblaggio della suola. Ogni cella R.A.M.S. è in grado di produrre fino a 750 paia al giorno e l’installazione completa presso un produttore di calzature di alta gamma, prevede l’impiego di due celle gemelle per un totale di 1.500 paia al giorno. Versatilità e riconfigurabilità. La svolta innova- tiva è che ogni elemento è un modulo a se stante e parte di un sistema ‘plug & play’ pensato per essere facilmente riconfigurabile sia dal punto di vista meccanico sia dal punto di vista del software di ge- stione. Inoltre, sono state eliminate le barriere fisi- che, ovviando il problema della condivisione dello spazio di lavoro tra robot e operatore, mediante l’impiego di laser scanner direttamente connessi a dispositivi di sicurezza avanzata Melfa Safe Plus. Grazie a tale tecnologia, l’interazione tra uomo e robot risulta essere naturale e in totale sicurezza. Inoltre, grazie all’impiego della piattaforma di automazione Multi-CPU iQ sviluppata da Mitsubi- shi Electric, l’intero sistema è gestito con un unico cervello che garantisce elevati livelli di sicurezza, gestione nativa dell’anticollisione dei robot e pre- stazioni eccelse.

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