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Thyssen Krupp Bilstein ha installato 9 cobot UR10 nell’automazione di numerosi task produttivi: dal machine tending al pick and place al controllo qualità. Efficienza, produttività e maggiore costante qualità prodotto sono i risultati di un percorso industriale ancora in corso di Elena Castello Il cobot guida la crescita aziendale L’ industria automobilistica, con il suo complesso di operazioni produttive, è da sempre labora- torio privilegiato per lo sviluppo di integrazioni ro- botiche sempre più spinte. La robotica tradizionale è stata utilizzata in lungo e in largo all’interno delle aziende del settore, fino a quando le mutate condi- zioni produttive e le richieste sempre più particola- reggiate e differenziate dei clienti finali, non hanno spinto le aziende a dotarsi di strumenti più flessibili e maggiormente in grado di rispondere con velocità ed efficienza a scenari produttivi in continuo, co- stante mutamento. La robotica collaborativa è così diventata uno strumento di uso comune all’interno dei plant industriali dell’automotive, capace sia di garantire ritmi produttivi elevati e costanti, sia di au- tomatizzare processi diversi con flessibilità e rapida entrata in opera. Sfida giocata su quantità e varietà. Thyssen Krupp Bilstein è uno dei leader mondiali nella produzione di sospensioni ultraperformanti per il settore auto- mobilistico. L’azienda rifornisce diversi segmenti, dal consumer a quello sportivo ad alte prestazioni (rally). Lo stabilimento di Hamilton (Ohio) della Thyssen ha installato 9 cobot Universal Robots nelle proprie linee produttive e sta programmando nei prossimi anni di integrare altri 40 robot collaborativi UR all’interno del plant. Si tratta di un percorso che ha visto l’a- zienda investire sempre più massicciamente in questa tecnologia, convinta dai risultati evidenti e dai tassi di ritorno dell’investimento rapidi. L’azienda ha scelto per il suo stabilimento il modello più grande della gamma UR: UR10, un braccio robotico in grado di ge- stire pesi fino a 10 kg in un diametro operativo di 2,6 m con una ripetibilità di 0,05 mm. L’avvicinamento di Thyssen all’offerta tecnologica UR rispecchia la casistica tipica delle aziende che si av- vicinano alla robotica collaborativa: l’azienda stava infatti sperimentando una crescita della domanda e della diversificazione dei prodotti. Due condizioni che è molto difficile ‘tenere insieme’ con un tipo di ro- botica tradizionale, pesante e scarsamente flessibile. L’azienda inoltre - come molte altre del settore - ge- stiva lavorazioni in alcuni casi anche scarsamente er- FOCUS ROBOTICA 52 rmo ottobre 2020
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