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35 rmo ottobre 2020 rewamping di due sue macchine. E non solo. Par- lando ci disse che era rimasto colpito dal nostro modo di operare e dalla nostra struttura organiz- zativa che, seppur piccola, era ed è assolutamente predisposta per offrire il meglio. Ci disse che a suo avviso avevamo le carte in regola per fare qual- cosa di più di retrofitting e assistenza. Gli confes- sai che in effetti produrre era un nostro desiderio, che avevamo delle idee e dei progetti, ma che non ci piaceva correre rischi inutili. E quindi stavamo aspettando di essere sufficientemente forti per poter affrontare la questione”. Una posizione sincera e onesta, la vostra. “Direi proprio di sì. Questo imprenditore mi chiese di vedere le nostre idee. Gli mostrai qualche pro- getto di diverse macchine. La cosa però finì lì. Credevo di aver condiviso solo un sogno con un cliente importante e dentro di me speravo che prima o poi il sogno si sarebbe avverato. Il giorno dopo quel cliente mi chiamò di nuovo: pensai do- vesse parlarmi di ciò che avevamo in corso in quel momento. Invece mi disse che i nostri progetti gli erano piaciuti, che gli piaceva il nostro modo di la- vorare e di pensare al futuro Per questo, aggiunse che se avessimo deciso di passare alla produzione di una macchina con caratteristiche adatte alle sue produzioni, lui ce l’avrebbe comprata. Era il tassello che ci mancava. Passare dal dire al fare a quel punto fu inevitabile. In brevissimo tempo fis- sammo le specifiche della macchina di cui aveva bi- sogno che diventò anche la capostipite della prima famiglia di prodotti MAR”. Oggi come è strutturata la vostra produzione? “Devo dire che non siamo i classici produttori di rettifiche. Se puntassimo solo su prezzo e quantità sicuramente finiremmo per avere difficoltà. Siamo partiti invece con una macchina costruita con il con- cetto del ‘tailor made’ per il nostro primo cliente e ci siamo specializzati in questa attività. Abbiamo capito che per il nostro futuro dobbiamo essere in grado di dare ciò che altri non riescono a offrire. Non perché non ne siano capaci, ma perché non ri- entra nella loro mentalità e nell’approccio al mer- cato. Questo è un mondo sempre più specifico e proprio sulla specificità abbiamo deciso di operare”. E come concretizzate questa idea? “Il punto di partenza è la modularità dei nostri pro- dotti, quindi la capacità di adattarli e vestirli esatta- mente sulle specifiche dell’utilizzatore. Una attività che possiamo fare grazie a un ufficio tecnico molto ben organizzato. Inoltre, operiamo con l’intento di avere un time to market contenuto, nonostante si tatti di macchine su misura. Infine, abbiamo in es- sere vere e proprie partnership con i fornitori che riteniamo strategici e quindi abbiamo l’opportunità di arrivare a definire nel modo migliore ogni singola soluzione necessaria per garantire efficienza anche nei dettagli produttivi. I risultati sono più che sod- disfacenti per noi e soprattutto per chi ci ha scelto”. La razionalità delle soluzioni tecniche e l’aspetto curato dei dettagli. Le macchine MAR rispondono al concetto di assoluta modularità.

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