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28 rmo ottobre 2020 Il Coronavirus ha impattato sulla quasi totalità delle aziende ma sei su dieci hanno saputo reagire alla crisi grazie agli investimenti introdotti da tempo in nuove tecnologie. L’Osservatorio MecSpe nel luglio scorso ha intervistato un campione di circa 500 aziende italiane del settore della meccanica, meccatronica e plastica. Ecco cosa pensano sul futuro prossimo di Renato Castagnetti Le Fabbriche si fanno resilienti R esilienti, pronti al cambiamento e ad affrontare le sfide, anche le più inaspettate, contando sulle proprie forze e sulla capacità di guardare oltre, no- nostante il particolare momento: è il profilo degli imprenditori della manifattura italiana fotografato dallo ‘Osservatorio MecSpe’, un’indagine condotta nelle prime due settimane del luglio scorso da GRS Ri- cerca e Strategia su un campione di circa 500 aziende italiane del settore della meccanica, meccatronica e plastica. La nostra industria metalmeccanica ha vissuto un pe- riodo senza precedenti e che ha rappresentato uno spartiacque decisivo tra coloro che avevano saputo affrontare con anticipo il cambiamento digitale e chi si è trovato impreparato, subendo maggiormente gli effetti causati dalla pandemia sull’industria. L’a- nalisi rivela una fase transitoria, dove la fiducia circa la propria situazione aziendale sfiora la sufficienza, ma permangono scetticismo e incertezza verso lo sce- nario generale. Quasi due terzi del campione si dà massimo un anno di tempo per riprendere a pieno re- gime. L’innovazione resta la chiave di volta per ripar- tire, insieme alla formazione/inserimento di giovani specializzati e ad un’attenzione crescente verso la sostenibilità. La voglia di ritorno alla normalità passa anche dal bisogno di confronto dato dalle occasioni di business dei grandi eventi: in questa fase l’online piace, ma il 35% ritiene che per i prossimi mesi le ma- STRATEGIE

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