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27 rmo ottobre 2020 Digitale ed emergenza. Oltre all’adozione di prati- che di smart working per tutto il personale indiretto, nell’emergenza sanitaria le tecnologie digitali sono diventate strumenti per reagire alla crisi. Ma aiutano anche a comprendere le direzioni dell’Industria 4.0 nella nuova normalità. Nei prossimi mesi, infatti, le tecnolo- gie IoT permetteranno di migliorare il distanziamento sociale nei luoghi di lavoro, localizzando e tracciando i percorsi, oppure utilizzando veicoli a guida autonoma nella logistica interna. Modelli e simulazioni attraverso dati in real time permetteranno di realizzare analisi per rispondere all’incertezza. Piattaforme di teleconferenza consentiranno la gestione da remoto di riunioni, trat- tative commerciali, revisioni e collaudi. Piattaforme di design collaborativo, simulazioni di processo si diffon- deranno nello sviluppo prodotto. Soluzioni di Advanced HumanMachine Interface, di virtual commissioning e di teleconferenza permetteranno l’esecuzione da remoto di attività operative come interventi manutentivi, instal- lazioni e collaudi all’utilizzatore. In generale, le tecnologie digitali permetteranno di po- tenziare le capacità di monitoraggio, controllo e presa di decisioni nei sistemi produttivi e logistici, i principi del Cyber Physical System (CPS), paradigma secondo cui le tradizionali macchine si evolvono per comuni- care, raccogliere, elaborare dati e agire da ‘ponte’ tra realtà fisica e virtuale. Sia attraverso modelli digitali per la simulazione del mondo fisico (tra cui il digital twin, gemello digitale, che replica in virtuale ciò che succede nel mondo reale), che attraverso algoritmi di analisi, come tecnologie di advanced HMI. “Ai tempi del Covid19 – dice Marco Macchi, direttore dell’Osser- vatorio Industria 4.0 -, l’introduzione del paradigma Cyber Physical System è un’opportunità fondamentale per avere garanzia di continuità delle operazioni degli impianti e delle filiere, superando l’idea che si debba essere necessariamente sul posto per certe azioni e decisioni. È fondamentale che le imprese imparino a lavorare in un ambiente virtuale a stretto contatto con la realtà fisica, considerando modelli digital twin per la simulazione, algoritmi di analisi dati con l’artificial intelligence, tecnologie di interfaccia uomo-macchina di ultima generazione”. L’organizzazione dei progetti 4.0. La gestione dei progetti di innovazione 4.0 è ancora una lacuna per molte aziende italiane. Un quarto delle imprese porta avanti progetti sparsi, senza una roadmap, un pro- gramma strategico o un coordinamento; il 42% per- segue diversi progetti in modo coordinato, ma senza una roadmap o un programma strategico complessivo; il 24% segue una roadmap generale. Solo una percen- tuale limitata (circa il 10%) ha invece un programma globale che guida in modo strutturato l’identificazione e la gestione dei diversi progetti. L’indagine compiuta dall’Osservatorio sulle aziende “virtuose” rivela che una visione strategica dell’innovazione 4.0 e un ap- proccio sistemico alla gestione dei progetti possono portare numerosi benefici per l’azienda che decide di implementare tecnologie 4.0, perché permettono di creare sinergie, evitare la duplicazione delle risorse messe in campo e di massimizzare le probabilità di suc- cesso nel raggiungere gli obiettivi. “Per un approccio sistemico ai progetti I4.0 serve in- quadrarli in ampi programmi di digitalizzazione, con una visione strategica dei vantaggi e del ruolo delle persone nei processi operativi – spiega Raffaella Ca- gliano, docente Ordinario di People Management e Organization al Politecnico di Milano -, coinvolgendo più funzioni, dipartimenti e livelli gerarchici, insieme agli utenti per raccogliere proposte di miglioramento. Inoltre, serve un approccio basato su metodologie agile e di design thinking, con un’attenzione partico- lare al change management, dedicando se possibile figure specifiche a supporto del progetto e facendo leva su culture aziendali orientata al miglioramento continuo”.
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