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20 rmo ottobre 2020 L’America ai tempi del Covid-19: luci e ombre di un mercato significativo per l’industria italiana delle macchine utensili, che nel 2019 è stata il terzo fornitore USA. Al calo fisiologico di quest’anno, si prevede seguirà un rimbalzo importante: il Made in Italy deve poter cogliere l’occasione di Carmela Ignaccolo Lezioni americane, la luce oltre la siepe L a partita è ancora aperta e tutta da giocare. Nonostante, infatti, negli USA l’emergenza sa- nitaria sia stata più feroce che in tanti altri Paesi, oltre Oceano gli ingranaggi non sembrano ingrip- pati. Certo il segno meno è oggi una costante da- vanti a valori come il PIL, l’export o l’occupazione, ma gettando il cuore oltre l’ostacolo e lo sguardo al di là dell’angusto confine temporale dei pros- simi mesi, si intravedono spiragli importanti, che fanno ipotizzare - per l’economia statunitense - un rimbalzo positivo già nel 2021 e un ritorno alla normalità nel biennio successivo. Si tratta di pro- spettive interessanti per l’Italia dal momento che gli States - con un PIL che nel 2019 si è attestato a quasi 20 mila miliardi di dollari (pari al 25% del PIL mondiale) - rappresentano, dopo la Cina, il se- condo Paese consumatore di macchine utensili e il secondo importatore. L’Italia, dal canto suo, ha fatto tesoro di questa propensione, tanto che nel 2019 è stata il terzo fornitore del Paese con 421 milioni di export, dopo Giappone (1,6 mld) e Ger- mania (915 milioni). Crisi pandemica. Un primo segnale importante sulla resilienza statunitense agli attacchi (anche economici) della pandemia, proviene dal fatto che il trend è rimasto positivo nel corso del primo tri- mestre del 2020. Gli USA, infatti, sono stati l’unico Paese in cui la performance del nostro export è stata in miglioramento sul 2019, rispetto al resto del mondo. Naturalmente questo non vuol dire che non ci saranno ripercussioni negative della pandemia. Come sottolinea infatti Marco Saladini, direttore dell’ICE Agenzia di Chicago, secondo i dati dell’as- INCHIESTA