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72 rmo settembre 2020 Sono migliaia i satelliti messi in orbita messi nello spazio e che, giunti a fine vita, vagano su varie orbite causando potenziali rischi per le missioni. Un’efficace operazione di loro recupero consentirebbe di ridurre il problema dei detriti spaziali. L’italiana D-Orbit ha studiato D3, un motore intelligente per operazioni di decommissioning spaziale. Per la sua realizzazione, si è utilizzata la piattaforma di progettazione Creo di PTC di Elena Castello Decommisioning dei satelliti N el maggio scorso abbiamo assistito alla partenza di SpaceX, il razzo di Elon Musk che, grazie alle sue innovative caratteristiche, ha aperto un nuovo ca- pitolo nella storia dell’era spaziale. La missione, che dopo la sospensione di tutte le operazioni spaziali av- venuta nel 2011 segna la ripresa delle attività Nasa con il lancio in orbita di un equipaggio, sarà ricordata per sempre anche per essere stata la prima a vedere la col- laborazione tra un ente governativo, la Nasa per l’ap- punto, e una società privata, SpaceX. Non è la prima volta che Musk occupa le prime pagine dei giornali. In precedenza, l’eccentrico imprenditore aveva infatti lanciato il Falcon Heavy, il razzo più potente mai pro- gettato e fino ad allora decollato, con a bordo una Tesla Roadster, successivamente rilasciata in orbita con una manovra degna di un film di Kubrick. Il tutto sulle note di Life on Mars di David Bowie, una colonna so- FOCUS INDUSTRIA AEROSPACE nora che ha reso la missione ancor più coinvolgente dal punto di vista emotivo. Tutto questo ci porta a dire che siamo agli albori di un nuovo inizio. Si pensi all’imminente arrivo del 5G, quando nuovi satelliti do- vranno essere posti in orbita per sostenere l’immenso traffico dati che non sarà possibile gestire con la sola infrastruttura telecom terrestre. Tutto ciò darà il via a una nuova corsa per la conquista dello spazio che, in questo caso, non sarà finalizzata all’esplorazione ma a servire, e quindi ad accaparrarsi, quanti più clienti 5G possibili in tutto il mondo. Se da un lato tutto ciò rap- presenta una delle sfide più eccitanti che segneranno il futuro prossimo dell’uomo, dall’altro introduce una problematica di non poco conto, correlata alla cre- scente presenza dei ‘detriti spaziali’ che si trovano ad orbitare attorno alla terra e, in generale, a vagare nel sistema solare.

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