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41 rmo settembre 2020 dedicano particolare attenzione al consumo di energia durante la fase di utilizzo. Le materie prime adottate e i livelli di potenza e consumo di media determinano il bilancio di CO 2 dell’operazione di produzione. Questo è il motivo per cui, ad esempio, i produttori stanno lavo- rando a un software con il quale è possibile ridurre ul- teriormente rifiuti e scarti. Insieme al nuovo hardware, inoltre, i livelli di consumo dei media possono essere ridimensionati fino al 70%. Quali prospettive nell’automotive? Per svilup- pare nuove fonti di business e realizzare la trasfor- mazione verso una maggiore sostenibilità serve lavorare su diversi driver. Questo vale anche per i cambiamenti strutturali in atto all’interno dell’in- dustria automobilistica, che sono ancora lontani dall’essere stati completati. In particolare, non è chiaro quale tecnologia di azionamento sarà uti- lizzata e in quale misura, entro quando e quale contributo maggiore alla riduzione delle emissioni di CO 2 . Ibridazione, elettrificazione completa e tec- nologia delle batterie, celle a combustibile e carbu- ranti sintetici: tutto è ancora in discussione. “Siamo assolutamente convinti che ci debbano essere solu- zioni differenziate per esigenze diverse”, afferma il presidente della VDW. L’industria automobilistica e i suoi fornitori di compo- nenti coinvolgono una percentuale significativa della produzione di macchine utensili tedesche, tra il 35 e il 40%. In realtà, tuttavia, queste consegne non sono destinate esclusivamente alla trasmissione. L’associa- zione dei costruttori tedeschi di macchine utensili ha recentemente condotto un’analisi più differenziata di ciò, e ha rivelato che nel 2019 circa il 60% delle ven- dite totali con OEM e fornitori di componenti erano contabilizzate da motori e trasmissioni, il 40% da carrozzeria e altri componenti del sistema. È emerso, tuttavia, che le prenotazioni di ordini nella categoria di motopropulsori stanno attualmente mostrando un calo significativo del volume. Resta indiscusso che il passaggio a nuove tecnologie di azionamento sarà un processo prolungato: lo stu- dio della Vdma (l’associazione che riunisce tutte le di- verse associazioni metalmeccaniche della Germania) su ‘Drives in Transition’ ha rivelato nel suo ultimo ag- giornamento che entro il 2030 un buon 20% dei veicoli - riferito a nuove immatricolazioni in Europa, Stati Uniti e Cina - sarà completamente elettrificato. Le tre Regioni costituiscono circa la metà del mercato automobilistico internazionale. Il risultato comporta un 64% in meno di valore aggiunto nel processo di produzione con un azionamento esclusivamente elettrico, ma una crescita di quasi un quarto del valore aggiunto per un aziona- mento ibrido. Ciò porta anche a nuove opportunità per l’industria delle macchine utensili, non da ultimo nella produzione di componenti per motori elettrici, nella produzione di componenti nel gruppo batterie o nell’elettronica ad alte prestazioni. “Nei fatti le vendite di auto elettriche a batteria sono state bloccate in Cina e negli Stati Uniti, il governo cinese ha interrotto i suoi sussidi e quasi nessun veicolo elettrico viene acquistato in Germania nonostante il sostegno finanziario, tuttavia consente di esprimere dubbi giustificati sul fatto se la concentrazione su una singola tecnologia sia l’approc- cio giusto - avverte Prokop -. La nostra preoccupazione deve essere quella di sollecitare ripetutamente che tutte le misure di modifica siano controllate con strumenti basati sul libero mercato e che si cerchino le migliori op- zioni di elusione di CO 2 una base neutrale dal punto di vista tecnologico”. @lurossi _ 71 Sfida per tutta l’industria metalmeccanica Non bastavano i cambiamenti in corso in ambito Automotive, la guerra commerciale in corso tra USA e Cina, l’ascesa globale del protezionismo. Ora anche la pandemia di Coronavirus a livello globale. Gli economisti della Vdma - l’associazione che raggruppa tutta l’industria metalmeccanica tedesca - presumono che probabilmente ci saranno effetti di recupero nella seconda metà del 2020. “Tuttavia, questi non saranno in grado di compensare le perdite subìte nel frattempo - prevede il capo economista della Vdma, Ralph Wiechers -. Nel 2020, le vendite globali di macchine e componenti non saranno sufficienti per pareggiare il risultato dell’anno precedente”. Secondo le stime degli economisti della Vdma, le vendite di macchinari tedeschi nel corso del 2019 sono aumentate complessivamente del 2% a quasi 2,67 trilioni di euro. “L’anno scorso è stato già una sfida per molte aziende metalmeccaniche della Germania. Ora le aziende si trovano a confrontarsi a livello globale con il Coronavirus e gli oneri risultanti - analizza i risultati il capo economista della Vdma -. Il 2020 sarà una grande sfida per tutti”.

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