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32 rmo settembre 2020 Per effetto della pandemia, gli spazi per l’internazionalizzazione del business evolvono. Al di là dei confini nazionali, si aprono scenari vecchi e nuovi, in un mix di opportunità e criticità inedite. Da un’iniziativa ICE nasce il quaderno ‘Mercati in Diretta’ curato da Ucimu a sostegno delle imprese che esportano di Carmela Ignaccolo Industria italiana, obiettivo mondo S aranno globali e globalizzati anche gli effetti del Covid-19. Con conseguenze che si protrarranno nel tempo e si dilateranno nello spazio. I rapporti interna- zionali (di qualunque natura essi siano) non potranno rimanerne esenti. Men che mai quelli commerciali. Con questa consapevolezza, ICE Agenzia, in colla- borazione con il Ministero degli Esteri e della Coo- perazione Internazionale, ha organizzato una serie di webinar specifici su Paesi ritenuti importanti per l’export italiano. Al di là, infatti, della necessità con- tingente di delineare un quadro della situazione peculiare di ciascun’area, l’iniziativa si propone di supportare le aziende italiane, illustrando le carat- teristiche del mercato e gli interventi del Sistema Italia in condizioni di ‘normalità’. Evidenziando, in aggiunta, le eventuali opportunità scaturite dall’i- nedita situazione e dai piani di intervento econo- mico dei singoli Paesi. I contenuti di questi incontri sono raccolti e presentati, nel Quaderno ‘Mercati in Diretta‘ i webinar di ICE-Agenzia, pubblicazione re- alizzata dalla direzione marketing di Ucumu, men- tre nella sezione ‘Insieme ci riprenderemo’ del sito Ucimu, sono periodicamente pubblicati gli aggiorna- menti per singoli Paesi. Svizzera. La Svizzera, con un reddito medio pro capite di 81 mila franchi, è un mercato importante per l’ex- port italiano, che nel 2019 ha toccato i 26 miliardi di euro. I principali settori merceologici interessati sono quelli dell’alimentare, della moda, della cosmetica, dei metalli preziosi e dei gioielli, della farmaceutica e dei macchinari (manufacturing e automazione). Ma come si configurerà nel medio periodo lo scenario economico? Due le prospettive adombrate dall’Ocse: ipotizzando un contenimento della pandemia entro questa estate, il prodotto interno lordo svizzero po- trebbe diminuire del 7,7% quest’anno, per poi salire del 5,7% nel 2021. E questo perché i principali motori della crescita elvetica stanno perdendo colpi: -6,8% per i consumi privati -7,6% le esportazioni. L’anno prossimo si dovrebbe invece assistere a un rimbalzo ri- spettivamente del 6,5% e del 4,2%. In uno scenario de- cisamente più pessimista, caratterizzato da un ritorno di fiamma dei contagi, il PIL svizzero potrebbe invece INCHIESTA
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