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49 rmo giugno/luglio 2020 “Lo Smart Working ha ricevuto un impulso inim- maginabile solo qualche mese fa ed ha permesso, grazie anche all’impegno delle singole persone coin- volte, di garantire livelli di servizio comunque ele- vati alle aziende e ai loro clienti. Questa modalità sarà portata avanti ancora per qualche mese (picchi pandemici permettendo), ma una parte di Smart Working verrà consolidata dalle imprese, arrivando probabilmente a forme ibride di organizzazione del lavoro con benefici per lavoratori e le aziende”. state comunque gestite e risolte grazie all’impegno collettivo”. Seppure lavorando nei mesi scorsi, e tenendo pre- sente che opera principalmente con clienti che lavo- rano con commesse nazionali ed internazionali, quali ricadute in termini di fatturato ha subìto il settore? “Il mese di marzo ha registrato un risultato nega- tivo significativo ma ancora contenuto, dovuto al fatto che il lockdown è arrivato nel corso del mese e quindi una serie di commesse e consegne erano di fatto già state assegnate. Da aprile, invece, il risul- tato è stato più pesante, arrivando a superare per alcuni segmenti del nostro settore perdite superiori al 50% sull’anno precedente. Ovviamente la durata di questo andamento dipenderà dalla capacità di ri- presa industriale che sarà possibile solo mettendo sotto controllo l’emergenza sanitaria”. Quali strumenti le vostre imprese stanno adottando per garantire sicurezza agli operatori? “L’applicazione del ‘protocollo condiviso’ ha aiu- tato molto a definire e guidare le azioni necessarie a garantire, all’interno degli stabilimenti, magazzini, locali ed uffici; un’organizzazione del lavoro, un’a- deguata informazione, le corrette distanze di sicu- rezza, modifiche nei layout e percorsi, procedure di igiene e operative specifiche per i collaboratori interni e subfornitori di servizi”. La digitalizzazione e l’interconnessione sono ora una necessità per le aziende. Come sono cambiate - ma soprattutto come cambieranno - le modalità soprattutto tecnologiche di lavorare? Identikit del nuovo presidente Padovano e 59 anni, Fabio Targa è il nuovo presidente di Anasta (l’associazione nazionale delle aziende di saldatura, taglio e tecniche affini, all’interno di Anima Confindustria) per il prossimo triennio. Targa ha maturato le sue esperienze in gruppi multinazionali occupandosi di marketing e vendite, gestione dei rischi industriali, governance d’impresa nei settori dell’IT e manifatturiero meccanico. Già membro del Consiglio direttivo di Anasta, il neopresidente è stato amministratore delegato e direttore generale di FRO-AIR Liquide Welding Italia ed Etc-Elettrotermochimica, componente di consigli d’amministrazione di società consortili CreiVen (ricerca elettronica), Ecor’iT (Raee) e membro di organismi di vigilanza (D. Lgs. 231/01). Attualmente è direttore Ehs Emear di Lincoln Electric, dove segue le problematiche legate ai rischi industriali (sicurezza, ambiente, conformità prodotto ecc.) per le varie società del gruppo in 12 Paesi europei.
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