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47 rmo giugno/luglio 2020 Rispetto delle regole. Per gestire una PMI è poi fondamentale avere molta chiarezza sulle necessità fi- nanziarie dell’azienda, guardando avanti e pensando già agli anni a venire, come spiega ancora Rigamonti: “Al di là della situazione emergenziale attuale portata dal Coronavirus, io oggi guardo già al 2021 e al 2022, sapendo già su quali mercati andrò e di conseguenza quale sarà il mio fabbisogno finanziario. Questo anche grazie a un lavoro che sto facendo fare al personale commerciale presso le ambasciate, una sorta di forma- zione geopolitica per capire cosa sta succedendo nei vari Stati con la pandemia, capire come stanno rime- diando e quali investimenti metteranno in campo, per permettere all’azienda di pensare a quali soluzioni potremo offrire”. Alla base di tutto per Rigamonti è quindi di particolare importanza il giusto utilizzo del sistema bancario, improntando il rapporto con le ban- che e con i fornitori a una correttezza totale. Serve per questo avere piena consapevolezza di fino a dove l’impresa può spingere i propri investimenti, il che si traduce ad esempio nel controllo della centrale rischi, della redditività dell’azienda e nell’aver cura che l’im- presa abbia un buon rating. “Credo molto nel pieno rispetto delle regole stabilite dalla BCE e da Banca d’I- talia - indica -, e ci tengo a sottolinearlo, perché danno preziose e concrete indicazioni per una sana gestione finanziaria. Banca d’Italia dice, ad esempio, che un uti- lizzo nell’impiantistica superiore al 33% è pericoloso, e in Monzesi stiamo al di sotto di tale soglia. Sono poi molto attenta alla patrimonializzazione della società, per cui gli utili non vengono prelevati ma accantonati a patrimonio”. Una cura che si rivela di grande aiuto in un momento critico come quello attuale segnato dal Covid-19, per cui è molto importante poter contare su un patrimonio a copertura totale di eventuali perdite, che con molta probabilità tutte le aziende registre- ranno alla chiusura del 2020. Una gestione finanzia- ria moderna e improntata a questi principi, unita a un cambio di mentalità sul fronte culturale e dell’aper- tura all’innovazione, indicano quindi per Rigamonti un percorso che tutte le PMI del manifatturiero ita- liano dovrebbero seguire. Fondamentale per uscire dalla tendenza ad assolutizzare ciò che si fa, o che ‘si è sempre fatto così’, per mettersi invece in relazione con l’esterno e con la voglia di portare innovazione tutti i giorni all’interno dell’impresa. @lurossi_71 Maria Rita Rigamonti e le donne che lavorano in Monzesi. A fianco: uno scorcio dell’ufficio tecnico. Oggi, in Monzesi Italia lavorano circa una quarantina di persone: 16 sono laureati e l’età media è 32 anni.

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