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40 rmo giugno/luglio 2020 La pandemia ce lo ha insegnato (o quanto meno lo ha sottolineato con forza): ottemperare alle normative in materia di sicurezza, documentare in modo esaustivo i propri adempimenti e formare sul tema i dipendenti, sono passi fondamentali per ogni azienda. Anche e soprattutto in caso di trasferte di Carmela Ignaccolo La trasferta ? Questione di protocollo C oronavirus docet: è sempre bene ponderare le proprie mosse e adoperarsi per lavorare costan- temente in sicurezza. Al suo primo insorgere, infatti, la pandemia ci ha colto di sorpresa e decisamente im- preparati; le reazioni successive (più o meno rapide) hanno avuto un comune denominatore: mettere in campo tutti gli strumenti utili (e disponibili) per ri- uscire a convivere con la nuova quotidianità e per prevenire o per lo meno fronteggiare, eventuali re- crudescenze. Un esempio lampante è quello delle trasferte azien- dali, per le quali – nel prossimo futuro - si dovrà ne- cessariamente fare i conti con il Covid-19. Non sarà più possibile (né consigliabile), infatti, progettare viaggi di lavoro senza tenerne conto. L’obiettivo con- diviso è infatti quello di scongiurare l’eventualità che si possano riproporre situazioni di disagio già vissute. Garantire la sicurezza. “Le criticità e i rischi insorti a causa della pandemia – spiega a questo proposito Giacomo Bottoli, Key account manager di Sicuritalia – sono stati per le aziende (sia quelle più strutturate nell’ambito della Travel Security, sia quelle meno or- ganizzate) un vero shock. Che ha contribuito a dare una nuova visibilità, una diversa prospettiva ai viaggi all’estero. E questa situazione di preoccupazione, nata sull’onda dell’emergenza, non si è certo dissipata”. Dai timori iniziali, legati a problemi contingenti, si è passati a una maggiore presa di coscienza relativa alla fase di riavvio. ‘Come ricominciare a viaggiare? Dove INCHIESTA

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