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30 rmo giugno/luglio 2020 gitalizzazione e interconnettività sono per noi parole chiave nel campo dell’innovazione nei nostri impianti. Per questo stiamo esaminando le singole parti dell’in- tero processo, da un punto di vista sia funzionale che digitale, in modo da creare singoli prodotti che inclu- dano un’alta componente digitale”. Come esempio, l’azienda propone una soluzione di controllo qualità delle superfici verniciate, J-Detect, completamente automatizzata e integrata con appositi algoritmi per apprendere e catalogare i singoli difetti. “Ma non ci siamo fermati qui - puntualizza Raspone -. Attraverso le simulazioni termofluidodinamiche, per cui abbiamo un team dedicato, possiamo ridurre la pro- totipazione utilizzando modelli digitali. Sebbene i test fisici mantengano la loro piena validità, è certamente utile capire quali idee e miglioramenti siano fattibili in un ambiente digitale per ridurre significativamente la necessità e la complessità di realizzare modelli a gran- dezza naturale prima di validare le nuove idee”. Collaudo e testing da remoto. Il Covid ci ha inse- gnato quanto sia importante lavorare da remoto, anche nella fase di collaudo e testing. Avviare im- pianti da remoto è già una realtà per Tecnofirma: “Un grande miglioramento dovuto alla digitalizzazione, all’interconnessione da remoto e alla sempre più spinta automazione delle macchine, ci ha condotto all’avvia- mento di impianti da remoto - spiega Paolo Vaccari di Tecnofirma -. Nel pieno dell’emergenza Covid-19, a marzo 2020, Tecnofirma ha effettuato un’operazione di collaudo da remoto di un impianto di impregna- zione interamente costruito in Italia e spedito in Cina. Il coordinamento di tecnici cinesi dall’Italia è avvenuto attraverso la connessione al pannello di controllo per le operazioni software. Gli interventi meccanici sono stati effettuati da tecnici Diamond, (azienda cinese proprietà di TT) addestrati con scambio di informa- zioni continuative e report giornalieri. A causa dei fusi orari diversi si è raggiunto un compro- messo e dall’Italia si era online fin dalle prime ore del mattino. All’inizio la connessione era quotidiana e la squadra cinese era completamente eterodiretta dall’I- talia, vista la tipologia di macchina nuova. Sono stati trasmessi dati e disegni, suggerimenti di po- sizionamento e informazioni varie, fino a quando il team di Pechino ha acquisito le conoscenze per essere autonomo. Terminata la fase del montaggio si è passati quindi al collaudo. 8.000 km sono stati bruciati dalla tec- nologia e l’industria 4.0 ha rivelato tutta la sua potenza: da Monza il nostro tecnico specializzato insieme al sof- twarista e all’elettricista hanno avuto l’impressione di essere a Pechino a sovrintendere allo start up di quella che resterà nella storia dell’azienda come la prima mac- china collaudata in remoto dall’Italia”. Digitalizzazione a distanza. Anche per Verind la fase di collaudo e testing viene eseguita mediante digi- talizzazione a distanza. “Stiamo adottando un approc- cio ingegneristico che sin dalle prime fasi di sviluppo è rivolto ad una sempre maggiore integrazione digitale dei nostri impianti, il che ci permette di pre-collaudare i nostri sistemi tramite un Virtual Commissioning” si inserisce Matteo Vanoli, settore auto specialista pro- dotti DXQ di Verind. “Possiamo verificare anticipa- tamente sia l’insorgere di potenziali problemi fisici quali interferenze, sia controllare che tutti i sistemi siano correttamente programmati ed interfacciati. I Virtual Commissioning ci permettono soprattutto la simulazione dell’intero processo produttivo, con rela- tiva pre-ottimizzazione. Unendo i risultati del Virtual Commissioning con la disponibilità in tempo reale dei dati di produzione, ci è possibile agire rapidamente INCHIESTA Verind ha adottato soluzioni AI per il cliente non solo nel settore auto ma anche nel settore industria generale con la creazione di software e hardware adatti a gestire il flusso di informazioni di processo secondo logiche IIoT (Foto Dürr).

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