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21 rmo giugno/luglio 2020 provincia di Vicenza) che ha saputo reagire nel modo migliore alla chiusura forzata degli uffici e della of- ficina. Una chiusura che oltre tutto è arrivata in un momento assolutamente positivo, visto il buon an- damento degli ordini per l’azienda vicentina. Di con- seguenza, come ci ha confermato Massimo Marcolin, direttore commerciale di Trevisan Macchine Utensili: “La voglia di riaprire era davvero tanta. Per più di un motivo. In primo luogo, perché la chiusura è arrivata in una fase di grande lavoro per noi. Abbiamo un por- tafoglio ordini davvero importante. L’altro aspetto è invece di carattere più pratico: Trevisan Macchine Utensili chiude il proprio anno fiscale a giugno e quindi il desiderio di avere un risultato non negativo nono- stante il lockdown era fondamentale. Dal momento della riapertura, che per noi ha comportato una serie di attività non secondarie per garantire a chi opera con noi, un luogo di lavoro sicuro in ogni sua parte”. Ma non solo: infatti fin dai primissimi giorni dopo il rientro, alla Trevisan hanno dovuto iniziare un vero tour de force per portare in consegna quelle macchine che erano in dirittura d’arrivo nel mese marzo e per cercare di recuperare il tempo andato disperso a causa del Coronavirus. “Nei primi giorni dopo la riapertura – conferma Mar- colin – abbiamo consegnato diversi impianti che erano praticamente pronti e abbiamo intensificato la nostra attività per ridurre i ritardi accumulato nostro mal- grado sui programmi produttivi. Così già nella prima settimana di lavoro abbiamo iniziato ad avere un bel traffico di bilici in azienda arrivati per caricare le prime consegne che erano previste al momento del lockdown”. Avere lavoro e non dover aspettare che il mercato ri- parta è senza dubbio un bel punto di forza che rende il lavoro alla Trevisan particolarmente stimolante in questa fase e che permette di guardare con serenità ai prossimi mesi per ciò che concerne gli aspetti com- merciali. “In effetti – ci spiega ancora Marcolin – il por- tafogli ordini è più che soddisfacente. Ciò che ci ha più colpito è stata l’impossibilità di vivere il contatto con la clientela in modo anche fisico. La nostra tipo- logia di prodotto – prosegue nella sua spiegazione il direttore commerciale della Trevisan Macchine Utensili – è molto particolare e i nostri impianti hanno costi elevati e configurazioni mai standard. Questo fa sì che il rapporto diretto con il committente, sia in fase di definizione dell’offerta e dell’ordine sia in fase di sua realizzazione, viva molto anche su questi aspetti. Abbiamo avuto disagi anche per il service: in maggio abbiamo dovuto mandare tre tecnici in Germania per installare un impianto consegnato a febbraio e dopo essere tornati sono dovuti rimanere a casa in quaran- tena per due settimane. Sono costi aggiuntivi che alla fine si fanno sentire. Io stesso che per lavoro prendo aerei molto spesso per recarmi da clienti ovunque nel mondo, devo confessare di avere un po’ di crisi di asti- nenza da volo!”. Al di là delle battute è vero che l’impossibilità di viag- giare crea disagi e a questi, nel caso specifico della Tre- visan Machine Utensili, un altro problema creato dallo stop e che come ci spiega ancora Marcolin: “adesso cercheremo di risolvere in tempi rapidi è la scelta di aprire due nuove filiali all’estero. Il blocco ci ha ine- vitabilmente costretti a fermarci in attesa della ria- pertura. Se vuole posso sintetizzare così: non ci sono Massimo Marcolin è direttore commerciale di Trevisan Macchine Utensili : “Non ci sono stati per noi problemi insormontabili né crisi da dover affrontare. Siano stati però costretti a rimandare tutto di due mesi e questo non facilita le cose alle aziende italiane che spesso non godono di dimensioni tali da poter assorbire le difficoltà per periodi lunghi”. Vladi Parpajola è amministratore delegato del Gruppo Parpas : ““Per una realtà come la nostra, impegnata a realizzare macchine con un livello di personalizzazione elevatissimo, il rapporto diretto con l’utilizzatore della macchina è fondamentale in fase di definizione del prodotto”. Fabian Mattes è l’amministratore delegato di Heller Italia : “Abbiamo lavorato molto sulle conference call con i nostri utilizzatori e anche rafforzato l’utilizzo di strumenti come il nostro ‘Remote Diagnostic Service’. Il dialogo via web con la clientela per noi è davvero entrato nella quotidianità”.
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