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61 rmo aprile 2020 rispetto delle normative sulla privacy, per l’adozione di tutte le misure necessarie a fronteggiare la crisi. Da un lato la ‘chiamata’ da parte delle istituzioni, ma dall’altra ci sono i medici di base e gli specialisti che ogni giorno stanno sperimentando le soluzioni tec- nologiche per la cura a distanza. È scesa in campo la Federazione Italiana medici di medicina generale sot- tolineando come nei periodi di picco del contagio si sia cambiato approccio, il rapporto medico-paziente ha subito una evoluzione tecnologica come non la si vedeva da anni, così come le aziende e le tecnologie dedicate allo smart working. Dalle infrastrutture che guardino alle email, a Skype, persino a Whatsapp, con un occhio alla privacy. Allo stesso tempo, si è co- minciato a premere sul pedale dell’acceleratore della ricetta medica dematerializzata. Dunque sul piano tec- nologico si spinge sull’utilizzo delle piattaforme che funzionano ma i cui servizi sono ancora poco sfruttati, dall’altro, l’intelligenza artificiale, per esempio, è an- cora molto da applicare, specie in ambito sanitario. La potenza del software. Le aziende tecnologi- che, le software house, non sono state con le mani in mano e, come le imprese che hanno, per un mo- mento, messo da parte il core business mettendosi al servizio di chi necessitava di componenti per macchi- nari o di materiale sanitario, le software house hanno fatto la loro parte. Come il caso di Zucchetti, la sof- tware house di Lodi, quello che fu il cuore della prima zona rossa, che ha proprio pensato a una soluzione di telemedicina. Sposando il progetto di un medico ma anche direttore generale dell’Ospedale di Lodi, Massimo Lombardo, la società ha implementato un Una task force per la telemedicina. L’uso sistemico delle tecnologie emergenti (Data Analytics, Intelli- genza Artificiale) e della telemedicina (teleconsulto, televisita) ha già dato prova in altri Paesi del mondo di essere un’arma efficace per monitorare e contenere il contagio. Per rispondere a un’esigenza di coordina- mento è stata lanciata una call for contributions ri- volta alle Pubbliche Amministrazioni, alle aziende e organizzazioni che hanno già realizzato soluzioni tecnologiche in questi due ambiti. Una chiamata che aveva l’obiettivo di individuare soluzione tecnologi- che già realizzate nei seguenti ambiti: app e soluzioni tecniche di teleassistenza per pazienti domestici, sia per patologie legate a Covid-19, sia per altre patolo- gie, anche di carattere cronico. Rientravano in questo ambito app, siti web e chatbot per l’automonitorag- gio delle condizioni di salute, rivolte a tutti i cittadini o solo ad alcune fasce (come i soggetti sottoposti a isolamento fiduciario); tecnologie e soluzioni per il tracciamento continuo, l’alerting e il controllo tempe- stivo del livello di esposizione al rischio delle persone e conseguentemente dell’evoluzione dell’epidemia sul territorio. Inoltre, anche i sistemi di analisi dati, tecnologie hardware e software utili per la gestione dell’emergenza sanitaria. Non solo, al termine della raccolta di proposte idee è nata una vera e propria task force di esperti per valutare e proporre soluzioni tecnologiche data-driven per la gestione dell’emer- genza sanitaria, economica e sociale. L’idea su cui si basava la task force è che l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione potessero dare un contributo si- gnificativo attraverso la raccolta e l’analisi di dati, nel Oltre alle mail, alle videochiamate, scendono in campo anche veri e propri robot che garantiscono la presenza da remoto del medico: il robot RP-Vita di InTouch Health, dispositivi di telemedicina.
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