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53 rmo aprile 2020 L a sfida al Coronavirus (Covid-19) si può combat- tere a colpi di Intelligenza Artificiale, Big Data, droni, sistemi di sorveglianza di massa senza intac- care la Privacy? A più di un anno dall’applicazione del Gdpr (25 maggio 2018), ma in vigore dal 24 maggio 2016, l’Italia si trova a fare i conti con l’emergenza ‘delle emergenze’ sanitarie del nuovo decennio: il Covid-19. Partita dalla Cina, focolaio dalla provin- cia di Hubei, si è velocemente propagata in tutto il mondo colpendo, in particolar modo, il nostro Paese che ha da subito messo mano a un fenomeno tanto imprevisto quanto difficile da domare, almeno dal punto di vista sanitario. Che fare dunque? Prendere spunto dai cinesi o dai sud coreani che hanno rallen- tato i contagi mettendo in campo tutto l’arsenale tec- nologico di cui disponevano? Forse, ma a che prezzo, considerando che l’Italia è una democrazia e la Cina non lo è? La Cina e la Sud Corea, in particolare, hanno messo in campo geolocalizzazioni, sorveglianza degli spostamenti 24 ore su 24, sviluppo app sul cellulare. Insomma, una task force di Intelligenza Artificiale e di tecnologia mai visto finora che fa capo alla gestione e all’analisi dei dati. Per scoprire efficacemente le re- lazioni tra i diversi domini della conoscenza, tuttavia, l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’apprendimento auto- matico richiedono l’accesso a grandi e diversificati set di dati e questa può essere una sfida in settori, come quello sanitario e farmaceutico, dove i dati sono rac- colti e conservati in luoghi diversi e considerati alta- mente sensibili. Il ‘vaccino’ tecnologico. La Repubblica Popolare ci- nese ha sposato la tecnologia come ‘vaccino’ alla dif- fusione del virus. Quindi, grazie ad applicazioni che utilizzano i Big Data, la Cina, non solo ha intensificato il suo sistema di sorveglianza ma lo ha anche usato per mappare i movimenti del virus. Al via anche l’uso di telecamere intelligenti che sono in grado di inter- cettare le persone che non indossano una masche- rina, ma anche di effettuare una scansione termica in real time così da individuare eventuali casi di febbre. La Corea del Sud, già provata da un virus altrettanto micidiale nel 2015, ha agito su due fronti: l’intervista alle persone fisiche sullo stato di salute e l’integra- zione dei dati ottenuti con altri sistemi - dalla consul- tazione degli archivi ambulatoriali e farmaceutici si sono estrapolati i dati dei passaggi da parte dei sog- getti dotati di assicurazione sanitaria. Ma non solo, sono stati confrontati questi dati con quelli rilevati dal GPS degli smartphone, così come gli archivi delle carte di credito e le registrazioni dalle videocamere. La tecnologia ‘acchiappavirus’ cinese. In questo contesto vediamo nel dettaglio alcuni degli espe- dienti messi in atto dalla Cina durante questo periodo di grave emergenza sanitaria. Secondo BBC News la Cina ha messo in campo anche robot disinfettanti, caschi intelligenti, droni equipaggiati con termoca- mere e software avanzati di riconoscimento facciale. Diverse aziende cinesi hanno sviluppato tecnologie automatizzate per la consegna senza contatto, l’ir- rorazione di disinfettanti e l’esecuzione di funzioni diagnostiche di base, al fine di ridurre al minimo il rischio di infezione crociata. La tecnologia Pudu di Shenzhen, che di solito produce robot per l’industria della ristorazione, secondo quanto riferito dal sito, ha installato le sue macchine in oltre 40 ospedali in tutto il Paese per aiutare il personale medico. Micro- MultiCopter, sempre a Shenzhen, sta implementando droni per trasportare campioni medici e condurre l’imaging termico. Nel frattempo, l’Intelligenza Ar- tificiale avanzata è stata utilizzata per aiutare a dia- gnosticare la malattia e accelerare lo sviluppo di un vaccino. Così come il colosso cinese dell’e-commerce, Alibaba, ha messo a punto un nuovo sistema di dia- gnosi basata sull’intelligenza artificiale è in grado di identificare le infezioni da Coronavirus con un’accu- ratezza del 96%, si tratta di una sorta di TAC ultrave- loce. Come afferma un alto funzionario della Global Cyberspace Governance con sede a Shanghai alla BBC, in questa battaglia, “le tecnologie emergenti si sono distinte dando enormi contributi in modo ina- spettato, creativo e reattivo”. I robot-poliziotti. Significativi i robot di pattuglia sviluppati dalla società Guangzhou Gosuncn Robot e dotati di tecnologia Advantech per verificare che tutti indossino le mascherine e per misurare la tem- peratura corporea nei luoghi pubblici. La società ha potenziato il robot-poliziotto con tecnologia 5G con nuove funzionalità. In particolare, questo robot affianca gli agenti impegnati in prima linea nelle operazioni di prevenzione del contagio. Sono equi- paggiati con cinque telecamere ad alta risoluzione e termometri a infrarossi che consentono di rilevare la temperatura di 10 persone contemporaneamente nel raggio di 5 metri. Se viene rilevata una tempe- ratura elevata o l’assenza della mascherina, il robot avvisa le autorità competenti. Tutti i dati possono essere trasmessi a un centro di controllo per atti- vare risposte e decisioni in tempo reale. I robot sono in grado di muoversi autonomamente ma possono anche essere comandati a distanza, riducendo così
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