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41 rmo aprile 2020 transito per il trasporto di persone e merci dall’Asia verso l’Europa centrale. Tra le priorità della Serbia in questo settore il completamento dei collegamenti stradali e ferroviari sul Corridoio X, la costruzione e ricostruzione della ferrovia Belgrado-Budapest, il completamento del Corridoio XI (che consentirà una migliore connettività tra la Serbia e i Paesi della Re- gione adriatico-ionica). Il Governo prevede inoltre di costruire un corridoio trasversale Poiate-Preljina (Corridoio Morava) che dovrebbe collegare i corridoi X e XI. Il Piano Generale dei Trasporti 2009-27 forni- sce un quadro delle esigenze del settore infrastrut- ture di trasporto in Serbia. Settori di punta. Come già accennato, il settore ener- getico è tra i più interessanti e include la generazione di energia elettrica nelle centrali termoelettriche e idroelettriche, gli impianti di cogenerazione del tipo CHP, la trasmissione di energia elettrica e la fornitura agli utenti finali mediante i sistemi di distribuzione. Ne fa parte il settore del gas naturale, che consiste nell’importazione del gas naturale, l’estrazione del gas naturale dai giacimenti locali, il trasporto e la di- stribuzione agli utenti; il settore del petrolio, che in- clude l’importazione, il trasporto e la raffinazione del petrolio greggio, l’estrazione di petrolio greggio dalle riserve locali, la distribuzione, esportazione e vendita dei derivati del petrolio greggio. Un altro settore di punta è il tessile, in cui operano italiane quali Benetton, Calzedonia e Golden Lady, Pompea e Fulgar. Rappresenta uno dei settori più in crescita con le società italiane. L’ICT rappresenta oggi uno dei settori più promet- tenti dell’industria serba, contribuendo a circa il 10% del PIL, terzo dopo quello automotive e quello agri- colo. Secondo le ultime informazioni fornite dal Mini- stero delle Finanze serbo, le esportazioni di prodotti ICT dalla Serbia hanno superato la cifra di un miliardo di euro nei primi 11 mesi del 2018, il 27.5% in più ri- spetto al 2017. Questo dato rappresenta un elemento di continuità, dal momento che il settore è cresciuto in media del 20% annuo nei tre anni precedenti al 2017. Uno studio condotto dalla Commissione per la Protezione della Concorrenza stima in oltre 2.000 le aziende del settore, contro le 700 presenti nel 2006, con ricavi pari a circa 1,5 miliardi di euro (raddoppiati rispetto al 2006). Passiamo quindi al settore delle estrazioni. Gli anali- sti si aspettano un vero boom del settore minerario in Serbia, vediamo il perché. In Serbia ci sono oltre 220 siti di estrazione e circa 130 campi di esplorazione con circa 22.000 lavoratori impiegati. La società ame- ricana Freeport, la canadese Reservoir Minerals, la anglo-australiana Rio Tinto e la britannica Mineco sono solo alcune delle 35 aziende che operano già in Serbia alla ricerca di oro, argento, piombo, cromo, litio. L’estrazione mineraria contribuisce all’1,5% del PIL serbo, ma con l’apertura di nuove miniere si pre- vede che la percentuale possa salire al 3,5% o addi- rittura al 5% del PIL, con la conseguente creazione di diverse migliaia di nuovi posti di lavoro. Nel 2018 sono stati investiti nelle esplorazioni minerarie 60 milioni di euro. Entro il 2020 è prevista l’apertura di sette nuove miniere: le prime ad essere inaugurate dovrebbero essere quelle di carbone, piombo e zinco, rispettivamente nelle vicinanze di Krupanj, Pirot e Bo- silegrad. Nei giacimenti di Bor e di Cukaru Peki sono presenti ricchi depositi di rame. @anto_pelle
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