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36 rmo aprile 2020 L’Italia è uno dei più importanti partner commerciali della Serbia. Vediamo quali sono i vantaggi per operare nel Paese, se vi sono interessanti opportunità di business per gli investitori italiani e quali sono i mercati con maggiori prospettive di crescita: automotive, energetico, ITC, minerario, infrastrutture e trasporti, tessile di Antonella Pellegrini N el 2018, l’Italia è stata il secondo Paese forni- tore, dopo la Germania e prima della Cina, e il primo Paese acquirente, seguita da Germania e Bosnia-Erzegovina. Il governo serbo offre diversi be- nefici agli investitori esteri, un sistema fiscale conve- niente e incentivi all’occupazione. Inoltre, la Serbia ha ormai definitivamente avviato il percorso per entrare in Unione Europea e per questo motivo è spinta sempre più ad applicare norme e leggi compatibili con quelle dei principali mercati europei. Proprio in quest’ottica, il Paese sta attraversando una fase di profonde riforme istituzionali nell’am- bito del negoziato di adesione all’Unione Europea, cui punta ad aderire entro il 2025. Sul fronte delle risorse umane, grazie ad una efficace formazione, vi è ampia disponibilità di personale a costi contenuti. La forza lavoro serba è ben considerata dagli investitori internazionali, anche perché da tempo operano nel Paese grandi investitori stranieri come FCA, Siemens, Alcatel-Lucent ecc. In Serbia, dunque, vi è disponibi- lità di ingegneri, manager e altri specialisti, anche se mancano ancora figure quali analisti IT e analisti sta- tistici (nel settore ITC), ma anche operatori e assem- blatori di macchinari industriali. INCHIESTA Un business chiamato Serbia
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