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51 rmo marzo 2020 Jobs, tutte orientate alla fresatura di materiali leg- geri e resine, fino ad arrivare all’alluminio. Le prime acquisizioni nel 2005 e il passaggio alla costruzione di stampi, e poi l’acquisizione di Model Master, por- tarono a una nuova serie di importanti investimenti, con l’acquisto dal 2016 di tre nuovi impianti, uno ogni anno e mezzo circa, e in parallelo il completo retrofit fatto con Jobs di tutte le macchine per fresatura del costruttore che erano già in azienda. “Oggi abbiamo un parco macchine che comprende sette macchine del gruppo, 6 Jobs e una Sachman, oltre a due Sigma - dice l’AD -. Le macchine Jobs, una per fresatura mo- delli e cinque per fresatura stampi, sono macchine a portale di grandi dimensioni, che impieghiamo per fresare pezzi molto grandi, e sono molto performanti sia in sgrossatura che per finitura dello stampo. Tutte le macchine sono molto ben attrezzate, hanno quasi tutte due teste, una ne ha addirittura tre. Ciò che apprezziamo moltissimo in Jobs è il suo essere pre- sente per noi come un partner, supportandoci a 360°. Inoltre, le loro sono macchine che evolvono, grazie all’attenzione che Jobs presta all’ascolto dei suggeri- menti del cliente. Cosa che vediamo già da un anno all’altro, quando troviamo le migliorie che avevamo suggerito già nei nuovi modelli di macchina che ci vengono presentate”. Alluminio, elettrico e additivo. Oltre all’impianto 4.0 di Piobesi, Cecomp ha quindi avviato la messa in rete di tutte le macchine per fresatura a La Log- gia, 16 in totale, che una volta concluso il lavoro di retrofit degli impianti fatto con Jobs verranno col- legate nei primi mesi del 2020 a un MES, per ge- stire pianificazione e carico delle macchine in base ai lavori e monitorare i tempi ciclo effettivi. Nuove commesse acquisite dallo stabilimento in Slovenia hanno intanto portato all’esigenza di raddoppiare la superficie della sede, che entro il primo trimestre del 2021 crescerà di altri 9.000 m 2 , portando da 50 a circa 100 gli addetti. Ancora, lo spostamento della parte di produzione a Moncalieri ha anche qui ri- chiesto un ampliamento, già in corso e nell’ordine di altri 2.500 m 2 . Sul fronte dei mercati, Cecomp sta poi tornando a considerare l’opportunità dell’apertura di una unità in UK, ipotesi già valutata in passato e che oggi riprende vigore in virtù delle dinamiche che verranno innescate dalla Brexit. Nel futuro di Cecomp vi è poi di sicuro l’elettrico, ambito in cui l’azienda ha grande visibilità grazie alle 11.000 vet- ture già realizzate per il car sharing elettrico pari- gino del Gruppo Bolloré. Lo stabilimento sloveno sta attualmente già producendo pezzi che variano dalla versione endotermica a quella elettrica della Smart. “La vettura elettrica cambia le normali dinamiche dell’auto - spiega Forneris -, a partire dall’ingom- bro ridotto del motore, che lascia molta più libertà ai designer. Tanti sono gli investitori che in questi anni aprono società per produrre veicoli elettrici, case automobilistiche e non, e molti sono venuti da noi per farseli sviluppare. Per la Cina ne abbiamo Volume operativo della fresatrice Jobs LinX, con motori lineari e velocità in lavoro fino a 60 m/min, equipaggiata con cambio elettromandrino. Jomach 243 Jobs, equipaggiato con tre teste per impiego sia ad alta potenza che ad alta velocità.

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