RMO_226

31 rmo marzo 2020 lancio si fa riferimento a una riforma pluriennale del piano mentre non si fa cenno alla copertura finanziaria perché, dovendo scongiurare e sterilizzare incrementi dell’Iva, se si fossero indicate anche queste coperture, la legge di bilancio avrebbe richiesto almeno 21 mi- liardi di euro in più, appunto sull’Iva, per far quadrare i conti”, spiega. C’è comunque la volontà di proseguire negli anni e l’obiettivo di questo piano di Transizione 4.0 è volto alla semplificazione. Premiate innovazione e design. Il credito d’impo- sta permette, in termini tecnici, di includere tra i be- neficiari dell’agevolazione anche le imprese che non hanno prodotto utili e che non avrebbero potuto farlo con l’iper ammortamento. Oggi si permette alle aziende di compensare i contributi versati con il mo- dello F24 e sterilizzare l’agevolazione senza limiti a seconda del regime fiscale delle imprese stesse. Inol- tre, secondo gli ultimi chiarimenti emersi da Telefisco 2020 de Il Sole 24 ore, l’Agenzia delle Entrate ha con- fermato che i crediti da incentivi, compresi quelli per gli investimenti super e iper ammortizzabili restano compensabili, a prescindere dal relativo importo, già dal primo giorno del periodo di imposta successivo a quello in cui maturano. In questo caso, e previo uti- lizzo di F24, già da gennaio 2021 le imprese potranno beneficiarne. “Abbiamo cercato di ampliare l’ambito applicativo della normativa soprattutto per gli inve- stimenti in innovazione e slegato gli investimenti in software da quelli in hardware (macchinari, ndr) - continua Calabrò -. Abbiamo cercato di compensare l’incremento e l’aliquota del credito di imposta con la durata dell’ammortamento dei software”. Infatti questa agevolazione è fruibile in tre anni anche per quelle aziende che hanno acquistato i beni nella ver- sione as a service (pago per quanto utilizzo) o in cloud computing, sostanzialmente acquistando uno spazio presso un data center non di proprietà dell’azienda. “Se vogliamo accompagnare le imprese verso la digi- talizzazione dobbiamo permettere alle stesse di inve- stire in beni immateriali” afferma Calabrò. Il credito d’imposta, rispetto al super e all’iper ammortamento, di fatto, non modifica di molto le percentuali agevola- tive per le imprese ma, quello che cambia, sono i tempi di recupero del beneficio che, nel caso del credito di imposta è ridotto quindi permette alle imprese di ot- tenere risparmi più velocemente. Infine, nuovo credito d’imposta sulle spese in Ricerca e Sviluppo innovazione e design con l’estensione dell’incentivo agli investimenti in innovazione de- sign. È prevista la sostituzione del metodo di calcolo incrementale con metodo volumetrico attraverso le seguenti intensità: 12% per Ricerca e Sviluppo fino a 3 milioni di euro; 10% per progetti Green e trasforma- zione digitale 4.0 fino a un milione e mezzo di euro; 6% per innovazione fino a un milione e mezzo di euro; 6% per design fino a un milione e mezzo di euro. Il periodo di compensazione è di tre anni. Beneficiari: platea ampliata del 40%. Inoltre copertura più ampia e lineare degli investimenti in ricerca e sviluppo. Calabrò ribadisce e promette di lavorare a che ci sia una visione integrata di medio lungo termine, una visione che svincoli l’approva- zione di queste misure agevolative dalla legge di bilancio. Gian Paolo Manzella, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, intervenuto telefonicamente, ha ribadito il punto sottolineato da Calabrò e in un certo senso ha risposto agli indu- striali. “La questione del piano triennale di Industria

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=