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30 rmo marzo 2020 ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, era quello di consentire alle imprese una programma- zione pluriennale degli investimenti, consapevoli del fatto che, parlando di investimenti in innovazione, le difficoltà nelle scelte e nelle decisioni sono complesse perché prevedono una modifica anche nell’organizza- zione aziendale. C’è la volontà per un piano pluriennale. Ma questo è un modello organizzativo differente, anche a livello governativo, posto che la programmazione plurien- nale è necessaria. Tuttavia, l’impianto organizzativo iniziale del piano Industria 4.0 viene alterato”. Si trat- tava di misure che avevano una previsione di durata annuale, una sorta di spinta a un sistema imprendito- riale che per troppi anni aveva tirato i remi in barca, ma si trattava di un provvedimento che richiedeva uno sforzo consistente di risorse in bilancio. “Quello che è stato fatto con l’ultima legge di bilancio - spiega il dirigente - è qualcosa di più profondo perché è stata modificata la logica della costituzione di queste misure dando vita a un modello che, a differenza del piano Industria 4,0, debba essere mantenuto anche negli anni successivi”. Sono quindi cambiate le regole di fru- izione. Spariscono l’iper e il super ammortamento (che continuano per coloro che hanno effettuato parziali pagamenti lo scorso anno) a favore di una sola misura, il credito d’imposta e sono stati modificati anche gli anni di beneficio della misura. Ma anche quest’anno, il governo ha dovuto fare i conti con le coperture finan- ziarie. Calabrò spiega perché non sono state indicate in legge di bilancio queste risorse. “Nella legge di bi- INCHIESTA Cosa dicono gli imprenditori I QUESITI DELLE IMPRESE Dalla dicitura da inserire in fattura alla marca da bollo, passando per l’obbligo o meno di perizia ai fini della fruizione del credito di imposta. Sono questi alcuni dei temi caldi che sono emersi dagli imprenditori presenti in sala durante l’evento Ucimu relativo al nuovo piano Transizione 4.0. Molti presenti hanno auspicato a che l’Agenzia delle Entrate o i relativi organi competenti chiariscano le modalità di procedura burocratiche per essere in regola ai fini del beneficio. Dunque, ai fini della fruizione del credito d’imposta, gli imprenditori si domandano quali siano i riferimenti di legge da indicare in fattura, non volendo perdere l’agevolazione, si domandano anche come debba essere trasmessa la perizia giurata e in quale formato vada inviata (pdf o con firma elettronica). Per le fatture, molti chiarimenti saranno dati dall’Agenzia delle Entrate, specie quando si parla di regimi forfettari, per esempio, così come per agevolazioni in ambito di leasing operativo. Domande sulle modifiche di regola del cumulo. Qualora gli investimenti facciano capo, per esempio a Horizon, questi non incideranno sul calcolo del credito d’imposta, in quanto fanno base su fondi Europei. Infine, un ‘consiglio’ più che un quesito. Alcuni imprenditori hanno sostenuto che hanno rilevato diffidenza, specie nelle piccole e piccolissime imprese, a beneficiare dell’iper ammortamento o super ammortamento, a causa di consigli da parte dei commercialisti che tengono la loro contabilità. Gli imprenditori chiedono un’apertura al dialogo con questa categoria professionale. riale ci sono ampi margini di manovra per intercettare quella fetta di aziende che devono ancora investire per mantenere la rotta verso l’avanzamento tecnologico e la digitalizzazione. L’investimento medio agevolato per iper ammortamento delle imprese si è aggirato attorno ai 500 mila euro mentre sono state 95 le im- prese che hanno investito più di 10 milioni di euro e 35 quelle che hanno investito più di 20 milioni di euro. Analogamente, nel 2017, sul credito d’imposta Ricerca e Sviluppo le microimprese sono quelle che ne hanno beneficiato in misura minore, solo poco più di 200 aziende ha beneficiato di 3 milioni di euro. “Questo è il quadro complessivo su cui si è riflettuto - spiega Cala- brò - e il primo obiettivo, che era stato annunciato dal

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