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28 rmo marzo 2020 Durante l’evento organizzato da Ucimu, Calabrò (ministero dello Sviluppo Economico), Bianchi (Confindustria) e Firpo (Intesa Sanpaolo) spiegano le novità del Piano varato con la Legge di Bilancio 2020. Un credito d’imposta sugli investimenti per snellire e velocizzare le procedure di recupero sugli investimenti per le aziende. Ecco perché non si è potuto, da subito, pensare a un Piano 4.0 pluriennale di Stefano Belviolandi Transizione 4.0: si scommette sulla ripresa L Non chiamatelo più Piano Industria 4.0 ma Tran- sizione 4.0. Dopo diversi punti interrogativi legati al rilancio di una misura che negli anni precedenti, fino al 2018, aveva dato una ‘super’ boccata di ossi- geno alle imprese industriali in fatto di investimenti e incentivi sui macchine e robot. Nell’ultima legge di bilancio, il Governo ha reinserito la misura chiaman- dola piano Transizione 4.0. Quello che fu il Piano dell’ex ministro Carlo Calenda, che vi aveva visto tra i protagonisti anche Marco Calabrò, attualmente an- cora dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico e Stefano Firpo, oggi responsabile soluzioni imprese di Intesa Sanpaolo, è stato riesumato dai cassetti dal Governo con alcune novità. Sia Calabrò sia Firpo sono stati relatori all’incontro Ucimu, svoltosi presso la sede dell’associazione e intitolato ‘Le novità della Legge di Bilancio 2020: Focus Industria 4.0’. Semplificazioni 4.0. Il dirigente Calabrò esordisce sottolineando come il ministero creda molto nella centralità di questo piano che rappresenta una sorta di volano per rilanciare un sistema manifatturiero che, INCHIESTA

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