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16 rmo marzo 2020 anni 70, pur con una gamma produttiva limitata, intuì il valore di comunicare direttamente con gli utilizzatori, eliminando eventuali filtri che potes- sero interporsi tra l’azienda e il cliente”. Metal Work, dunque, entrò in società con dei distribu- tori locali, in qualità di socio di minoranza, e in tal modo fu in grado di istituire un dialogo diretto coi clienti. Questo consentì di sviluppare prodotti mi- rati, realizzati secondo le effettive esigenze degli utilizzatori finali, e dal punto di vista commerciale percepire il reale andamento del mercato per poi stabilire le migliori condizioni economiche. Da lì in poi, la storia di Metal Work è un percorso di crescita costante, e la piccola realtà della provincia bresciana si trasforma in un’azienda strutturata, con una gamma produttiva completa. E, inevita- bilmente, cambiano le esigenze: “Siamo verso la fine degli anni 80 quando si rese necessario un cambiamento di rotta - continua Marconi -. Avere il controllo del canale della distribuzione avrebbe sicuramente consentito un miglior coordinamento delle operazioni”. È in quel periodo che nacquero le società P Service, e che arrivarono a essere 17 in tutta Italia, grazie a una serie di acquisizioni di quote di altri soci, oppure create direttamente dalla capogruppo, rigorosamente socia di maggio- ranza, tanto che il nome P Service rimane di pro- prietà di Metal Work. Strategia commerciale. Anche la scelta del nome differente dalla Casa Madre ha delle motivazioni precise: “Queste società operavano solo in Italia e in zone limitate, generalmente in una provincia, e dunque per sopravvivere era per loro necessa- rio inserire a catalogo anche prodotti di marchi differenti, non di nostra produzione, per esempio compressori, prodotti di idraulica, elettronica, au- tomazione, tanto per citarne alcuni”. Si trattava, dunque, di 17 società commerciali, strettamente collegate a Metal Work, e operanti nel settore dell’automazione industriale. La caratteristica principale era la loro capillarità ed erano presenti IN COPERTINA METAL WORK Metal Work acquisisce American Cylinder Metal Work ha formalizzato l’acquisizione di American Cylinder Inc. tramite la controllata Metal Work Pneumatic USA. L’azienda, situata nelle vicinanze di Chicago, produce una varietà di prodotti per soddisfare le esigenze del mercato della fluidodinamica, specializzandosi in cilindri pneumatici di piccolo diametro, con un fatturato di circa 5 milioni di dollari. Il catalogo comprende le serie Stainless Steel, Aluminum 76, Corrosion Resistant, cilindri a campo magnetico, cilindri low profile, cilindri multi-stage power, cilindri linear slide, cilindri Nfpa Interchange Tie-rod, cilindri Mini-pak space saving e flow controls. “Si tratta di una sinergia molto rilevante, che ci permetterà un completamento di gamma e di crescere più velocemente sul mercato americano - commenta Daniele Marconi -. American Cylinder è una piccola realtà ben inserita nei differenti mercati statunitensi, tra cui il medicale, con una rete di distribuzione ben strutturata. L’azienda è conosciuta e stimata e dunque continuerà a operare con il proprio marchio, ma usufruirà del know-how e delle competenze dei nostri funzionari che le permetteranno di migliorare sul fronte organizzativo. Per quanti riguarda Metal Work, questa acquisizione ci ha aperto molti canali distributivi, ma soprattutto ci permetterà di ampliare ulteriormente la gamma di prodotti”. E adesso l’azienda guarda a una possibile espansione in Germania.
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