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65 rmo gennaio/febbraio 2020 consolle, intelligenza artificiale, big data e algoritmi di machine learning, per fare della chirurgia robotica un’attività sempre più performante, flessibile e soste- nibile. Ma sempre a sostegno della mano e del cer- vello dell’uomo, visto che il robot, in questo ambito, mette in pratica solo ciò che l’uomo pensa e progetta. I robot collaborativi oltre a rivoluzionare il mondo in- dustriale stanno ribaltando anche quello della sanità, grazie all’elevata facilità di impiego e alla capacità di rendere più economici i processi. Le sfide per il futuro degli operatori di questo set- tore? Rendere la chirurgia robotica sempre più piccola, flessibile, capace e meno costosa. Uno dei modelli di robot-chirurgo più efficienti, completi, po- polari è il sistema Da Vinci della Intuitive Surgical i cui esemplari sono presenti, solo per citare alcuni esempi illustri, nei reparti dell’istituto Humanitas, dove trova applicazione in ambiti che spaziano dall’urologia alla ginecologia e dalla chirurgia toracica alla chirurgia generale; o presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) dove si stima che dal 2006 a oggi, gli interventi robotici siano stati 7.188. Lo stesso IEO si è soffermato sulle potenzialità della robotica applicata alla chirur- gia rilevando che essa permette di controllare attra- verso una consolle,, strumenti di alta precisione posti all’interno dell’addome attraverso piccole incisioni di 1-2 cm. I movimenti dell’operatore, vengono ripro- dotti all’interno del campo operatorio in maniera più precisa ed eliminando il naturale tremore delle mani. Un progresso continuo. Qui di seguito verranno illustrati gli aspetti di collaboratività della robotica medicale specifica per la chirurgia ortopedica. Segna- liamo le architetture di sistema più ricorrenti nei si- stemi robotici per la chirurgia ortopedica. Tali sistemi possono essere classificati sulla base delle caratteri- stiche seguenti: architettura della catena cinematica; progettazione del sistema di controllo; interfaccia anatomica; dimensioni e modalità di istallazione nella sala operatoria. Sulla base dell’architettura della ca- tena cinematica, si distinguono i sistemi seriali (robot a braccio singolo) o paralleli (basati su una piatta- forma di Gough-Stewart con sei attuatori prismatici). Sono anche possibili delle realizzazioni ibride, in cui un dispositivo di estremità piccolo e preciso viene montato alla sommità di un braccio robotico per la diagnostica. Il primo sistema robotico attivo per la chirurgia ortopedica fu il Robodoc, attualmente prodotto dall’azienda sudcoreana Curexo e succes- sivamente migliorato. Un altro sistema interessante è il braccio robotico semiattivo Makotm, utilizzato nell’artroplastica dell’anca e del ginocchio. Un sistema che impiega sistemi robotici montati sull’osso è quello sviluppato da Mazor Robotics, che ricorre a una configurazione del tipo a piattaforma di Gough-Stewart e viene impiegato nella chirurgia ortopedica spinale. Un ultimo esempio riguarda i sistemi robotici portatili, con funzionalità di stabi- lizzazione e di controllo dello strumento chirurgico, avendo per riferimento i dati di tracciamento. Il fornitore di componenti. Un’attività complessa come la progettazione nell’ambito della robotica me- dicale, può trovare un valido supporto nei fornitori di
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