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41 rmo gennaio/febbraio 2020 rete di competenze e facilities che costituiscano una porta d’ingresso facilitata per il volo spaziale di espe- rimenti tecnologici e scientifici, nel quadro della New Space Economy. Per questo, sta affinando una catena completa di offerte cost-effective di supporto inge- gneristico (es. realizzativo, logistico, di integrazione e test), calibrate perché se ne possano valere speri- mentatori di differenti livelli di esperienza spaziale. Anche l’Agenzia Spaziale italiana (ASI) è stata protago- nista dell’evento con un stand tra i più visitati nella cor- nice dell’ex struttura olimpica. Proprio ASI ha calcolato che ogni euro investito nelle attività spaziali ne produce 11 di ritorno economico sul territorio, vanno conside- rati, infatti, anche altri ambiti che beneficiano delle tecnologie ideate e sviluppate da aziende aerospaziali, come quelli automotive, farmaceutici, tessili e design. Vetrina anche per le PMI. Gli Aerospace & Defense Meetings sono stati soprattutto una vetrina per molte PMI, che operano anche in settori non solo o non preva- lentemente connessi all’aerospazio, come ad esempio i settori automotive, meccatronica, tessile, agroalimen- tare e design. Accanto alla zona dedicata a soluzioni e tecnologie trasversali del tessuto produttivo regionale (cross technology), hanno trovato spazio i progetti del Politecnico di Torino, dell’Università degli Studi di To- rino, dell’Università del Piemonte Orientale, degli Incu- batori e delle start-up che testimoniano la sinergia tra il mondo accademico, imprenditoriale e le istituzioni e la vivacità del territorio in termini di nuove idee e soluzioni all’avanguardia pronte per essere sviluppate e implementate nel settore aerospaziale. Da Dafne, un pannello solare ‘pieghevole’ (grazie alla collaborazione tra Sabelt e la start-up Co-Re) che può dunque espandersi e retrarsi a seconda delle neces- sità senza occupare spazio, ai piccoli Cubesat, satelliti ‘nani’ che possono fornire lo stesso servizio dei fra- telli maggiori ma occupando molto meno spazio, alla penna ‘spaziale’ di Pininfarina, in grado di scrivere in assenza di gravità (dunque nella stazione orbitante), fino al cioccolato di Gobino, racchiuso in confezioni ad hoc per essere portato in missione dagli astronauti nel pieno rispetto delle regole impartite da Esa. E ancora la tecnologia di Argotec che con i suoi piccoli satelliti difenderà la Terra da eventuali rischi di asteroidi; il mate- riale studiato da Sabelt in grado di esaurire più facilmente il fuoco in caso di incendio, nello spazio come sulla Terra; sistemi antighiaccio re- alizzati in Additive Manufacturing, tecnologia in cui il Piemonte è leader nel mondo, e sistemi di visione per aiutare i piloti degli elicotteri e degli aerei impegnati in operazioni anti incendio. Fino al progetto Stratofly, di cui il Politecnico è uno dei re- ferenti: un innovativo trasporto aereo umano, una via di mezzo tra l’aereo e l’astronave, per decongestionare i cieli e ridurre a mezz’ora il viaggio tra Roma e Tokyo, per esempio. Icarus invece è il team del Politecnico che insieme a Photonext ha studiato una nuova tecnologia per controllare in tempo reale lo stato di salute di com- ponenti d’aereo tramite la fibra ottica, applicazione che può essere utilizzata anche per costruzioni di grandi di- mensioni, come i ponti, al fine di monitorare terreni a rischio frane. E ancora Tessitura Ballesio, impresa tessile che ha inserito sensori nei tessuti: niente più cablaggi, dunque, ma tecnologie molto più leggere e modellabili che dallo spazio possono trovare applicazioni in moltis- simi altri ambiti, come quello medico, grazie a piccoli oggetti in grado di misurare determinati parametri per pazienti ospedalizzati dando un rapporto continuo sul loro stato di salute anche da remoto. Ci sono addirit- tura i fili ‘a memoria di forma’ in grado di modellarsi in base a piccoli impulsi e in grado di muovere o spostare oggetti anche molto pesanti. Ancora un’ultima curio- sità esposta: la chitarra elettrica in fibra di carbonio, proposta da Erre Ti, che ha trasportato dal mondo au- tomotive competenze e soluzioni per uno strumento completamente ingegnerizzato. Dalla attività di ricerca del Politecnico di Torino: piastre bipolari per celle a combustibile PEM e scambiatore di calore per motore aeronautico.
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