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106 rmo gennaio/febbraio 2020 DAL MONDO DELLA FINITURA Ai nostri giorni, in cui la sensibi- lizzazione su temi quali il rispetto dell’ambiente, l’economica circo- lare e la riduzione degli scarti si stanno facendo strada sia a livelli strategico-politici che nella quoti- dianità, il tema dei rifiuti non è più un ambito da tenere ai confini delle proprie analisi (aziendali o private che siano). L’Overshoot Day è un termometro speciale che dovrebbe attivare diversi campanelli d’allarme: il giorno dell’anno in cui si traguarda il consumo totale di tutte le risorse naturali che la Terra ci mette a di- sposizione nell’anno solare. Dive- niamo sempre più voraci, nel 2016 è caduto il 3 agosto, nel 2017 il 2 agosto, 2018 il giorno è stato il 1° agosto, nel 2019 il 29 luglio. Si tratta indubbiamente di un tema delicato e molto vasto e in questo un contributo lo offre la direttiva 2012/19/UE dedicata ai Raee che tratta nello specifico i rifiuti di ap- parecchiature elettriche ed elettroni- che. Con il livello tecnologico attuale risulta davvero difficile fare a meno di sistemi elettrici o elettronici, per questo non si disciplina il loro uso bensì il loro riuso tramite attività di recupero e corretto smaltimento a fine vita. Ma il recupero, soprattutto per piccole apparecchiature disperse su tutto il territorio nazionale (e non solo) diviene estremamente costoso e quindi sono sorti dei Consorzi di produttori Aee specializzati anche per evitare alle aziende eventuali sprechi da sovrafinanziamento, rischi di un involontario non rispetto delle norme, inclusioni errate dei prodotti nel campo di applicazione, errori di classificazione o nella gestione do- cumentale. Anima Confindustria si è mossa, con diversi settori interes- sati, sviluppando un lavoro di analisi e di costruzione dei modelli condivisi di approccio alle normative, spesso arrivando alla definizione di un po- sition paper per ogni singolo caso. Secondo la direttiva, un’apparecchia- tura Raee che raggiunge il fine vita, diventa un rifiuto: le aziende produt- trici sono quindi responsabili per la sua raccolta e il suo smaltimento. Ma ciò che ci preme evidenziare, in questo breve punto di osservazione della complessa questione dei Raee, è l’impatto sugli argomenti di ven- dita. Quando l’apparecchiatura a fine vita è composta da materie prime di valore (esempio: rame o alluminio), il produttore può riuscire a recuperare tale valore dai rifiuti influenzando la capacità di vendita di nuovi prodotti. All’interno di impianti e prodotti complessi spesso ci sono tantissime piccole componenti di valore, e di conseguenza il recupero diviene al tempo stesso un’opportunità. Recu- perare e valorizzare questi “rifiuti” influenza direttamente la capacità di vendita dei nuovi prodotti. L’a- nello centrale verrebbe da dire è il sistema di raccolta, ma in realtà c’è un punto ancora più importante che sta in una profonda revisione della progettazione del prodotto in modo che, a fine vita, sia scomponibile e le singole parti possano trovare la destinazione più consona, in termini di smaltimento corretto o recupero e reinserimento nel processo produt- tivo. Ecco come per ottimizzare il fine vita bisogna agire sulle primissime fasi di produzione. Il rispetto dell’am- biente passa anche per questi temi e spesso non è solo un costo. Raee: Non tutti sanno che…
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