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71 rmo novembre/dicembre 2019 laboratori, ma va perseguita anche in ambito associa- tivo. E AIdAM, in qualità di rappresentante di uno dei reparti trainanti dell’economia, ha il dovere di essere innovativa in prima persona, mostrando attraverso il proprio operato il nuovo “Il nostro compito non è quello di offrire convenzioni o facilitazioni economi- che - chiarisce Massimo Vacchini - ma quello di met- tere a disposizione degli associati l’accesso alle best e worst practice sviluppate, oltre che servizi qualificati e funzionali allo sviluppo d’impresa. Vorremmo che gli associati comprendessero che AIdAM può essere uno strumento prezioso per dare continuità alle loro imprese, identificando il reale valore delle imprese stesse e migliorando l’aspetto della managerialità con servizi innovativi: tra questi il management con- diviso, ad esempio, per tutte quelle aziende che ne comprendono l’utilità ma non hanno le capacità fi- nanziarie per sostenerlo”. AIdAM taglia così il traguardo dei vent’anni prepa- randosi a progettare il futuro per le seconde genera- zioni, che si troveranno a fare impresa in un mercato globale caratterizzato da un’elevata concorrenza. E lo fa puntando tutto su due grandi pilastri: da un lato sostenendo un vero e proprio ‘umanesimo dell’industria’, in cui le imprese condividono know- how e risorse economiche per alimentare, già a partire dai primi gradi dell’istruzione, le menti di do- mani; dall’altro promuovendo la realizzazione un si- stema cooperante strutturato come un’unica grande azienda, in cui i singoli attori non perdono la loro identità perché forti nella loro specializzazione. È un passaggio ambizioso questo, che implica un cambio di mentalità significativo e la disponibilità di tutti gli associati a fare un passo indietro rispetto ai tra- dizionali sistemi di business, ma a vantaggio di un grande obiettivo comune e di enormi potenzialità a lungo termine: proporsi nel mercato globale con le dimensioni e la diversificazione necessarie a rendere il Made in Italy vincente, anche in questo settore, su scala mondiale. Un evento per festeggiare ‘Nuovi modelli di business per l’impresa che evolve. Acquisto o pay per use?’ È questo il titolo del convegno promosso da AIdAM che il 4 ottobre, data scelta per celebrare i vent’anni di vita dell’associaizone, ha proposto presso la Palazzina Appiani a Milano un momento di incontro tra imprenditori, associati e stakeholder. L’appuntamento ha affrontato, con la conduzione del formatore e coach Marcello Boccardo, un tema di assoluta avanguardia per l’impresa: la formula del noleggio - che si sta propagando in tutti i settori in modo trasversale - rappresenta infatti una soluzione che ben si colloca nei nuovi scenari che si stanno delineando e che impone una riflessione sulle potenzialità offerte da questo approccio e un confronto sul percorso necessario per arrivare a metterlo in atto. Introdotto dal presidente di AIdAM Michele Viscardi, il convegno ha dato voce ai contributi di Sergio Terzi, professore presso la Facoltà di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, Tullio Tolio, professore presso la Facoltà di Ingegneria dei Sistemi del Politecnico di Milano, Sergio Cavalieri, professore presso la Facoltà di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione dell’Università di Bergamo, Luciano Sottile, general manager presso Goglio Group, Roberto Vavassori, direttore Business, Development & Marketing in Brembo e Stefano Firpo, direttore Generale di Mediocredito Italiano.

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